Scoperti 28 enormi buchi neri che si nascondevano in una bolla scura di polvere: quali possibili risvolti?
I ricercatori hanno scoperto 28 buchi neri grazie ad una riosservazione delle mappe radiografiche del cielo: ecco come si "nascondevano"
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Scoperti 28 enormi buchi neri che si nascondevano in una bolla scura di polvere: quali possibili risvolti?
Di ciò che ci circonda, di ciò che è all'esterno del nostro pianeta non sappiamo molto, anzi: in realtà sappiamo molto poco. Non a caso si parla di universo conosciuto: questo perché c'è tanto di sconosciuto, c'è tantissimo ancora da scoprire. Ne è la conferma l'ultima scoperta fatta da alcuni scienziati, che – come si legge su Eberyeye.it – hanno individuato tramite la riosservazione delle mappe radiografiche del cielo ben 28 buchi neri che erano stati classificati per errore come galassie o altri tipi di buchi neri.
Perché i buchi neri in questione non erano stati individuati prima
I buchi neri in questione, che stanno attraversando una fase di sviluppo in cui si avvolgono in una bolla scura di polvere, rientrano nella categoria dei supermassicci. I raggi X emessi dal materiale caldo che gira intorno ai loro orizzonti degli eventi vengono oscurati ed è per questo che sembrano più deboli di quanto non lo siano realmente. In realtà, secondo i modelli di formazione, nel cielo sarebbero molti i buchi neri simili a quelli scoperti di recente.
Come sono stati individuati i buchi neri
Queste le dichiarazioni, piuttosto sarcastiche, dell'astronomo Erini Lambrides: “Ci piacerebbe dire di aver trovato questi giganteschi buchi neri, ma erano davvero lì da sempre". Per trovarli gli scienziati hanno messo a confronto le immagini del Chandra Deep Field-South con un'immagine ai raggi X ultradettagliata di una parte del cielo meridionale, con osservazioni a infrarossi e ottiche. Ci troviamo di fronte a nuovi dati che potrebbero aiutare gli esperti a migliorare i modelli teorici della formazione di questi “camaleonti cosmici".
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Possibili nuove scoperte sulla formazione della Via Lattea?
Ulteriori studi a proposito di queste nuove scoperte potrebbe quindi portarci ad avere conoscente più approfondite non solo sui buchi neri ma sulla formazione delle galassie. E in particolare della nostra galassia, la Via Lattea: secondo le teorie più accreditate, la Via Lattea fino a qualche miliardo di anni fa non somigliava per nulla a quella che possiamo osservare oggi. Esistevano, infatti, due diverse galassie separate: 10 miliardi fa, poi, la galassia più grande ha inglobato quella più piccola, grande un quarto della sua massa.
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Il buco nero al centro della nostra galassia?
È così, con un evento catastrofico di cui ancora oggi si possono osservare segni, che è nata la Via Lattea per come la conosciamo, una galassia che attualmente contiene almeno 100 miliardi di stelle e con una potente sorgente di onde radio al suo centro. Proprio questa sorgente di onde radio potrebbe essere un buco nero supermassiccio che gli addetti ai lavori chiamano Saggittarius A, il cui vuoto cosmico al suo interno è stato mappato.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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