Ecco l’ultima scoperta sul buco nero massiccio Sagittario A* al centro della via Lattea
Il buco nero è una parte circoscritta dello spazio ad altissima concentrazione di gravità. Tutti i buchi neri sono formati da due aspetti principali il primo è il perimetro circolare denominato orizzonte degli eventi e il secondo punto è la singolarità, ovvero il fulcro, il centro sferico dove tutta l’energia attrattiva del buco nero confluisce. Se il buco nero è un centro di gravità attrattiva, il super massiccio ha una massa che supera miliardi di volte la massa solare.
Quando si sono formati?
La formazione di buchi neri super-massicci non è certa, si suppone possano aver inglobato stelle acquisendo via via dimensioni sempre maggiori. Alcuni studi sostengono la possibilità che si possano essersi creati per fusione di due buchi neri inferiori o che si siano nati in seguito alla morte di stelle ultra massicce. Altre teorie parlano di buchi neri super-massicci, presenti già ai primordi dell’universo, nati addirittura prima delle stesse galassie.
J114447.77: la nuova scoperta pericolosamente attraente
Il massiccio Sagittario A* al centro della via Lattea ha una massa di 4 milioni di volte il sole un massiccio importante capace di attirare a sé una nutrita quantità di massa energetica e luce, sì perché i buchi neri sono in grado anche di attrarre a sé la luce se pur la sua velocità è riconosciuta imbattibile. L’ultima scoperta fatta da un gruppo di ricercatori australiani riguarda un oggetto simile stellare che ha preso il nome J114447.77 e si è scoperto essere il buco nero super-massiccio più grande mai scoperto, ha una massa ben 2,6 miliardi di volte superiore al sole e in velocissima crescita. In poche parole se il super-massiccio fosse messo al centro del nostro sistema solare riuscirebbe senza grande fatica a risucchiare tutto in pochi secondi. CONTINUA A LEGGERE…
Come è stato scoperto?
Ma com’è stato possibile individuare questo buco nero super-massiccio? Come dicevamo i buchi neri oltre alla massa attirano anche enormi quantità di luce tanto all’osservazione possono essere identificati come quasi stelle altamente luminose che eemanano luce blu da qui ha origine il temine quasar. I ricercatori grazie all’aiuto del nuovo telescopio ANU, intendono mappare tutti quasar esistenti, per studiarne l’evoluzione e riuscire a conoscere sempre meglio l’universo del quale facciamo parte.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.