Si chiama WASP-103b l’esopianeta scoperto grazie ad un telescopio spaziale molto evoluto
Scoperto, grazie ad un telescopio spaziale di ultima generazione, Cheops, un pianeta al di fuori del sistema solare dalla particolare forma ovale, simile a quella di una palla da rugby. Dell’esistenza di altri pianeti nello spazio, anche al fuori del sistema solare ormai non vi sono dubbi, considerato che sono circa 5000 gli esopianeti conosciuti e di questi circa 300 rientrano nella categoria dei giovani caldi. É però la prima volta che un telescopio riesce a rilevare questa leggera deformazione di un pianeta, mostrando come a differenza della classica forma sferica dei pianeti cui si è abituati, esistono degli esopianeti con una forma ovale.
WASP-103b, le caratteristiche
L’esopianeta in questione è stato chiamato WASP-103b, distante dalla terra circa 1800 anni luce e orbita intorno alla stella WASP-103. Si tratta di un esopianeta molto simile a Giove, ma a differenza di questo orbita molto vicino alla sua stella, cosa che lo rende molto caldo.
Essendo un pianeta gassoso è alquanto strano che si trovi così vicino ad una stella, in quanto gravità, venti stellari di forte intensità e radiazioni, di fatto impedirebbero ai gas di aggregarsi.
Cosa sappiamo con certezza
Ciò che si sa di WASP-103b è che con molta probabilità si sia formato all’estremità del suo sistema planetario e solo successivamente sia migrato verso l’interno. Ha il doppio della dimensione di Giove e una massa superiore a questo di 1,5 volte. Per orbitare intorno alla sua stella impiega circa un giorno e questo comporta una temperatura di 20 volte superiore rispetto a quella che si registra su Giove. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics. CONTINUA A LEGGERE…
Da cosa potrebbe dipendere la forma
Il fatto che questo giovane caldo abbia una forma ovale molto simile ad una palla da rugby dipenderà con molta probabilità dalla sua composizione, che secondo i dati forniti da Cheope è molto simile a quella di Giove anche se leggermente più tenue, inoltre, a causa del calore della stella il pianeta risulterebbe gonfiato. Ma per capire con precisione il fenomeno, occorre continuare a studiare i dati che arrivano alle stazioni spaziali, in modo da capire che cosa lo gonfia, nonché le dimensioni del suo nucleo che sono di fondamentale importanza per capire come si è formato.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.