Scoperto un nuovo pianeta: c’è vita? La parola agli esperti
Scoperto un nuovo pianeta che potrebbe essere compatibile con "primitive forme di vita: si chiama Star B
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Astronomia, esistono altri pianeti nei quali può esserci vita?
Da anni e anni l'uomo continua a porsi sempre la medesima domanda, interrogandosi sulle possibilità di essere o meno solo nell'Universo. La convinzione di molti scienziati è quella di poter imbattersi in altre forme di vita al di fuori della Terra e, proprio sulla base di questa teoria, si sta lavorando per individuare dei pianeti che possano presentare quelle caratteristiche che consentano di renderli abitabili.
Individuato un pianeta a soli 6 anni luce dalla Terra: potrebbe nascondere forme di vita
Dunque, si continua a lavorare per scoprire nuovi pianeti in grado di ospitare forme di vita e, in tal senso, in occasione di un convegno dell'American Astronomical Society a Seattle – secondo quanto è possibile leggere su “Repubblica.it" – è stata annunciata una scoperta davvero eccezionale: vale a dire l'aver individuato un pianeta che si trova a soli 6 anni luce dalla Terra, compatibile con “primitive forme di vita".
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Piccolo pianeta orbitante intorno alla Stella rossa di Barnard
L'annuncio della scoperta di questo nuovo pianeta è stato fatto a Seattle, in occasione del convegno dell'American Astronomical Society, dagli astrofisici Edward Guinan e Scott Engle della Villanova University. Secondo quanto si legge su “Repubblica.it“, si tratterebbe di un piccolo pianeta che è stato chiamato Star B e che orbita attorno alla Stella rossa di Barnard. Quest'ultima è definita anche Stella freccia di Barnard, vale a dire la più vicina al nostro sistema solare.
Lo Star B ha una massa tre volte superiore a quello della terra
Lo Star B, secondo quanto riportato da “Repubblica.it“, ha una massa di ben tre volte superiore rispetto a quella della Terra e, inoltre, sarebbe più freddo di Saturno: il nuovo pianeta è ricoperto da una sottile coltre di ghiaccio, ma sotto la superficie si sospetta che possa esserci uno strato di nichel e ferro, con quest'ultimo che potrebbe sostenere forme di vita primitive per mezzo della sua attività geotermica.
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La Stella di Barnard è la più studiata
Stando alle parole riportate da “Repubblica.it" di Paul Butler, coautore dello studio, quando si parla della Stella di Barnard, si fa riferimento “alla grande balena bianca della caccia ai nuovi pianeti“. La Stella di Barnard, infatti, si trova in una posizione piuttosto favorevole (vicino all'equatore celeste), molto vicina alla Terra, e per questo motivo è la “nana rossa" più studiata in assoluto. Si cerca di comprenderne le caratteristiche astronomiche, nel tentativo di rilevare la presenza di possibili pianeti extrasolari.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.