Secondo la prestigiosa rivista Science, la vera svolta dell’anno dal punto di vista astronomico è la foto che immortala un buco nero
La più grande impresa scientifica del 2019, secondo la rivista Science, sarebbe stata quella di essere riusciti a catturare la prima immagine di un buco nero. Una svolta che in passato sembrava una vera e propria chimera. I buchi neri possiedono spinte gravitazionali talmente forti alle quali nulla può sfuggire, nemmeno la luce. Grazie alla teoria della relatività di Einstein, fu il fisico tedesco Karl Schwarzschild a gettare le basi della scienza che teorizzò l’esistenza dei buchi neri.
La prima immagine che immortala un buco nero
Negli ultimi decenni gli astrofisici hanno evidenziato l’esistenza di molti possibili buchi neri, studiando gli effetti della gravità sull’ambiente circostante e le increspature nel tessuto dello spazio e del tempo conosciute come onde gravitazionali emesse nel momento dello scontro. Dalla teoria sull’esistenza dei buchi neri si è riusciti a passare alla pratica, con la prima immagine che ne immortala uno.
Riuscire ad individuarli è l’impresa più ardua
Poiché i buchi neri non riflettono la luce, sono in grado di mimetizzarsi nell’oscurità dello spazio e per questo motivo sono difficili da identificare. La loro massa non aiuta, basta pensare che il buco nero supermassiccio Sagittario A *, situato nel nucleo della Via Lattea, pur avendo una massa di circa 4 milioni di volte quella del sole ha solo 23,6 milioni di chilometri di diametro.
L’impresa realizzata nell’ambito del progetto Event Horizon Telescope
Ad aprile, il consorzio internazionale Event Horizon Telescope ha comunicato la svolta, dichiarando di aver catturato con successo le prime immagini di un’ombra del buco nero. Una vera e propria svolta che Science ha voluto premiare riconoscendola appunto come la più importante dell’anno in corso che si sta per avviare verso la conclusione.
In futuro, i ricercatori sperano di immortalare le attività esplosive dai buchi neri, come quando fanno a pezzi una stella o quando esplodono con schizzi di plasma che viaggiano alla velocità della luce. Soprattutto gli astrofisici sperano di vedere cose nuove nella speranza di individuare altre caratteristiche che fino ad oggi sono rimaste nascoste.
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