Una equipe di astronomi australiani ha analizzato le origini di misteriosi segnali radio catturati nel 2017 e provenienti dallo spazio profondo
Nel 2017, gli astronomi percepirono nello spazio un segnale misterioso di origine sconosciuta. Per soli millisecondi, fece la sua comparsa nello spettro radio e poi sparì. Le osservazioni recenti hanno dimostrato come questi strani ‘bagliori’ radio catturati nel cosmo sono più attivi e più complessi di quanto immaginiamo. Si tratta di veri e proprio lampi radio che si manifestano con enormi picchi di energia elettromagnetica, potenti come centinaia di milioni di soli e che durano millisecondi. Non sappiamo ancora cosa li causi, o anche da dove provengano la maggior parte di essi; delle oltre 150 raffiche rilevate, solo una manciata è stata ricondotta alle loro galassie di origine.
L’enigma delle ripetizioni dei segnali
Non tutti questi lampi radio in realtà sono uguali. Ci sono differenze come l’intensità del segnale, il modo in cui il segnale viene attorcigliato (polarizzazione), minuscole differenze di durata. Ma una delle maggiori differenze è la ripetizione del segnale. Alcuni lo fanno mentre la maggior parte di essi, non si ripetono. Una equipe di scienziati della Swinburne University of Technology in Australia ha provato a studiare le loro ripetizioni utilizzando l’Australian Square Kilometer Array Pathfinder (ASKAP) in Australia.
Si è fatto ricorso al Green Bank Telescope per individuare l’origine degli scoppi
“Abbiamo trovato 20 FRB e cercato ripetizioni con ASKAP per due anni” ha dichiarato uno degli autori principali di questo studio, il dottor Pravir Kumar. “In oltre 12.000 ore non ne abbiamo trovato nessuno.Tuttavia, potrebbe essere possibile che le ripetizioni fossero troppo deboli per essere rilevate da ASKAP?” E’ stata studiata a fondo l’esplosione chiamata FRB 171019 di cui è stato individuato il tratto di cielo di provenienza. Non avendo trovato nulla con ASKAP i ricercatori hanno puntato il Green Bank Telescope negli Stati Uniti e il radiotelescopio dell’osservatorio di Parkes in Australia su quella macchia di cielo. Ma anche l’Osservatorio di Parkes non ha trovato nulla.
I risultati delle osservazioni
Nei dati del Green Bank Telescope sono emersi due deboli segnali. Nell’agosto dello scorso anno, dopo che il team di Kumar aveva individuato e preparato il documento, il progetto CHIME in Canada – un esperimento che ha analizzato una gamma inferiore di frequenze rispetto ai telescopi come ASKAP – ha rilevato un terzo segnale di ripetizione da FRB 171019.
Questa terza rilevazione potrebbe far pensare che questi segnali avvengano ripetutamente, al di fuori del raggio di rilevamento degli strumenti che sono stati utilizzati per seguirle. Uno studio dell’anno scorso ha riscontrato una somiglianza con le esplosioni di magnetar anche se le sorgenti degli FRB sarebbero 100 miliardi di volte più luminose di una magnetar. Si spera, negli anni a venire, di poter finalmente scoprire le origini di questi segnali radio. La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal Letters.
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