Il lato nascosto della Luna: ecco la foto
Vi sarà sicuramente capitato di fermarvi a osservare la Luna, così vicina eppure così lontana se consideriamo i milioni di chilometri che separano la Terra dal suo satellite. Eppure di quella Luna, nonostante sia stata “violata” proprio dall’uomo nel 1966 con lo sbarco degli astronauti americani, noi vediamo sempre la stessa faccia. Grigia, limpida, lucente. Ma cosa c’è dall’altra parte del satellite, nella seconda metà della Luna? Finalmente, grazie al microsatellite Longjiang-2, ora possiamo scoprirlo.
La scoperta del microsatellite Longjiang-2
L’immagine esclusiva del 4 febbraio scorso, arrivata sulla Terra attraverso il Radio Osservatorio Dwingeloo (Olanda), mostra la Luna in fase di novilunio, ovvero con il lato di fronte alla Terra completamente al buio e quello nascosto del tutto illuminato. Si può notare subito qualche differenza rispetto alla Luna che siamo abituati a vedere, soprattutto delle zone nere e frastagliate soprattutto in basso a sinistra. Il microsatellite Longjiang-2, autore della “missione lunare”, ha il compito di fare da ponte radio tra la sonda Chang’E-4, scesa a gennaio sulla Luna, e la Terra. Inoltre, Longjiang 2 è riuscito a fornire foto di discreta risoluzione nonostante la sua fotocamera sia simile a quella di un comune smartphone.
L’Europa sulla Luna: ecco cosa sta succedendo
Sbarco sulla Luna, parte seconda. Era il 20 luglio 1966 quando gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero piede sul satellite della Terra, per la prima volta nella storia dell’umanità, e rendendo leggendaria la celebre spedizione statunitense Apollo 11. Ora sembra che l’Europa voglia rispondere agli USA con una nuova missione sulla Luna. Al punto che i primi test sugli astronauti sono già partiti.
I test in Spagna
Il progetto “Europa sulla Luna” è frutto dell’ingegner Tobias Weber della European Space Agency di Parigi, il quale ha annunciato che a Lanzarote, in Spagna, hanno preso il via le prime esercitazioni: da una parte i test di strumenti ed equipaggiamento sulle ceneri vulcaniche da parte degli astronauti (dotati anche di tablet ipertecnologici), dall’altra in laboratorio i test sulla debole forza di gravità lunare e gli esperimenti su come “rimanere stabilmente in piedi pericoli pericoli”. “Crediamo che saltare sulla Luna – ha spiegato Weber – possa generare forze simili a quelle scatenate dal camminare e correre sulla Terra.
(Fonte Il Messaggero)
Italiano presente nella squadra
Questo potrebbe permettere agli astronauti di mantenere ossa e muscoli in buone condizioni attraverso il movimento quotidiano”. Nella squadra dei test per un nuovo sbarco sulla Luna presente anche un italiano: è Leonardo Turchi, ingegnere realizzatore del software utilizzato dagli astronauti dell’ESA per le prove in Spagna. Date, ovviamente, non sono ancora assolutamente previste ma la sfida agli USA è stata lanciata.
Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.