Ecco il bollettino emesso dal NOAA Space Weather Prediction Center che preannuncia l’arrivo di una tempesta geomagnetica
L’arrivo di una imminente tempesta geomagnetica ha indotto il NOAA Space Weather Prediction Center ad emettere un bollettino di avviso di condizioni “da forti a estreme” che potrebbero anche preannunciare un’aurora boreale spettacolare che potrà essere visibile anche laddove normalmente non si verifica. Si tratta di una tempesta geomagnetica che potrebbe causare danni ingenti a vari sistemi, specialmente alle latitudini settentrionali, principalmente verso i poli di 50 gradi di latitudine geomagnetica.
I rischi imminenti
Il SWPC, nel proprio bollettino, non ha nascosto il rischio di impatti non indifferenti che potrebbero riguardare anche le cosiddette correnti indotte. Potrebbero infatti verificarsi delle irregolarità che potrebbero riguardare la tensione dell’impianto di alimentazione che potrebbero a sua volta generare falsi allarmi su alcuni dispositivi di protezione. Con i sistemi di navigazione, ci saranno problemi di navigazione satellitare (GPS) intermittenti, tra cui la perdita di aggancio e un aumento dell’errore di portata. In Italia, la tempesta geomagnetica potrebbe iniziare a dispiegare i propri effetti dal pomeriggio del 4 novembre.
I fenomeni attesi nelle prossime ore
Fra i fenomeni che potrebbero verificarsi, anche le interferenze radio e i blackout; la radio ad alta frequenza potrebbe subire frequenti interruzioni. Sopra la Terra, i sistemi di veicoli spaziali potrebbero subire una carica superficiale che porterà ad un aumento della resistenza sui satelliti a bassa orbita terrestre. Infine potrebbero anche verificarsi dei problemi di orientamento. Il K-index è l’unità di misura per valutare l’intensità delle tempeste geomagnetiche. Lo SWPCS afferma che Kp è un eccellente indicatore di disturbi nel campo magnetico terrestre ed è considerato lo strumento fondamentale per emettere degli allerta geomagnetici per gli utenti interessati. CONTINUA A LEGGERE…
Il bollettino dello SWPCS
Negli ultimi giorni si sono verificate diverse espulsioni di massa coronale (CME) eruttate dal Sole. Secondo gli ultimi modelli, molte componenti di questa massa sarebbero dirette verso il nostro pianeta. Le CME, come si legge nello stesso bollettino, hanno avuto luogo dall’area sud-ovest del Sole “per includerne una associata a un brillamento C4 dalla regione NOAA/SWPC 2887 alle 01/2133 UTC (02/1:33 EDT)”.
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