Tempeste solari sottovalutate, l'esperto: 'Conseguenze sulla nostra vita quotidiana decisamente gravi' 

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Tempeste solari sottovalutate, la parola agli esperti

Una violenta tempesta solare di 2.600 anni fa è stata studiata da Raimund Muscheler, dell'università svedese di Lund, come ha riportato Focus.it. L'esperto ha identificato le tracce di un evento molto violento di 2.610 anni fa, ponendo l'attenzione sulla pericolosità di questi fenomeni. Una violenta tempesta solare può dannegguare pesantemente il sistema di distribuzione dell'energia elettrica e potrebbe avere conseguenze addirittura irreparabili. Nel corso di una tempesta solare il Sole produce forti emissioni di materia dalla sua corona tali da generare un forte vento solare, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare il campo magnetico terrestre dalle 24 alle 36 ore successive all'espulsione di massa coronale.

Conseguenze gravi sulla nostra vita quotidiana

Muscheler ha affermato, come riportato da Focus.it: 'Se quella tempesta fosse avvenuta ai nostri giorni, e nulla dice che non possa capitare anche in questo momento, le conseguenze sulla nostra vita quotidiana sarebbero state decisamente gravi. I sistemi per la distribuzione dell'energia elettrica potrebbero saltare del tutto, i satelliti andrebbero fuori uso, comunicazioni radio e telefoniche ko per un periodo di tempo imprecisabile. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche se si considerano le attrezzature ospedaliere, i servizi di emergenza, le banche.

Lavorare per mettere in sicurezza tutti gli elementi critici

Muscheler afferma che 'Bisogna lavorare per mettere in sicurezza tutti gli elementi critici,ma in apparenza è una questione ampiamente sottovalutata'. In passato ci furono fenomeni ancora più violenti. Il sito Focus.it ricorda quelli del 774 d.C. e del 993 d.C. In quell'epoca ovviamente non c'erano tecnologie che potessero essere danneggiate dal vento solare. Lo studio dei fenomeni avvenuti in tempi lontani è possibile grazie al rilevamento e alle misure quantitative delle particelle intrappolate nelle bolle d'aria nei ghiacci polari e che si ritrovano nelle carote di ghiaccio.

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