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Terra colpita da una meteora nel 2014, ma nessuno se ne era accorto

La Terra è stata colpita da un meteorite nel 2014 ma nessuno se n'era accorto?

Terra colpita da una meteora nel 2014, ma nessuno se ne era accorto
Foto Science.com

Le meteore nello spazio

Lo spazio è estremamente vuoto, contenente in media un solo protone per quattro metri cubi di volume. In questo oceano cosmico, così incomprensibilmente desolato e vasto, intere galassie sono simili a punti sparsi di schiuma marina, per non parlare delle stelle, dei pianeti e di altri oggetti minori che svaniscono fino a diventare insignificanti rispetto al vuoto. Stelle e pianeti scaricano abitualmente oggetti più piccoli nello spazio interstellare come conseguenza inevitabile della meccanica orbitale. Le estrapolazioni statistiche suggeriscono che un quadrilione di miliardi di oggetti simili possono nascondersi come mai visti negli spazi oscuri tra le stelle della Via Lattea, così tanti che ci dovrebbe sempre essere uno di questi lontani passanti che volano attraverso la sfera delimitata dall’orbita terrestre intorno alla nostro stella, com riporta il sito Scientificamerican.com

Un meteorite avrebbe impattato la Terra del 2014?

Avi Loeb e Amir Siraj sono due ricercatori dell’Università di Harvard. I due scienziati sostengono che un meteorite osservato nel gennaio 2014 aveva una velocità incompatibile con un oggetto che fosse proveniente dal Sistema solare. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Astrophysical Journal Letters. Se confermata, la scoperta potrebbe aiutare ad aprire una nuova frontiera nel rilevamento e nello studio delle meteore interstellari. Ci sarebbe quindi un precedente rispetto al famoso Oumuamua.

Lo studio

Loeb e Siraj hanno usato un metodo diverso per lo studio. Sono stati analizzati i dati dal Center for Near Earth Object Studies (CNEOS), un catalogo globale di meteore rilevato dalla NASA dalle reti degli Stati Uniti. Monitorare la pista luminosa di una meteora mentre si brucia nell’atmosfera del nostro pianeta può rivelare non solo la dimensione e la composizione dell’oggetto, ma anche la sua traiettoria e velocità rispetto alla Terra e al Sole. Se la velocità di arrivo di una meteora supera i 42 chilometri al secondo – la velocità di fuga del sistema solare nelle vicinanze della Terra – la sua traiettoria potrebbe essere considerata “iperbolica”, significa che potrebbe essere stato un oggetto che si muove troppo velocemente per essere catturato dalla gravità del sole.

L’evento dell’8 gennaio 2014

Solo un evento nel database CNEOS ha incontrato i criteri considerati da Loeb e Siraj: una palla di fuoco al largo della costa della Papua Nuova Guinea l’8 gennaio 2014. Secondo l’analisi della coppia dei dati CNEOS, la meteora era di mezzo metro e quasi 500 chilogrammi. E’ entrata nell’atmosfera terrestre a circa 44 chilometri al secondo prima di esplodere in alto sopra l’Oceano Pacifico. La scia della meteora ha mostrato che non aveva avuto alcun impatto sulla Terra.

Nessun impatto con Giove od altri pianeti

I due ricercatori, ricostruendo il percorso più probabile dell’oggetto sulla Terra, non hanno trovato precedenti incontri ravvicinati con Giove o altri corpi di grandi dimensioni che potrebbero aver aumentato la velocità della meteora prima di arrivare nella nostra atmosfera.

La velocità sarebbe stata diversa se fosse arrivata dal sistema solare

Secondo gli studiosi, se la meteora fosse giunta dall’interno del sistema solare non avrebbe dovuto superare i 20-25 chilometri al secondo. La velocità di un oggetto non è sufficiente per affermare con certezza che sia arrivato da fuori il sistema solare.  Peter Brown della Western University dell’Ontario in Canada lo spiega, come riporta Focus.it: ‘Per avere la certezza bisognerebbe conoscere anche la traiettoria dell’oggetto, che, però, non è possibile ricostruire a partire dai dati disponibili‘.

Fonte: Focus.it, Scientificamerican.com

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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