Trovati per la prima volta elementi costitutivi della vita su un asteroide

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Ecco perchè sono fondamentali le analisi svolte sui campioni prelevati da Ryugu

Il suo viaggio è durato sei anni, la sua destinazione l'asteroide Ryugu. Stiamo parlando della missione giapponese, Hayabusa, partita nel 2014 con il compito di raccogliere materiale dalla superficie dell'asteroide. Un prelievo dal valore inestimabile visto che si considerano questi sistemi, a differenza dei corpi planetari alterati dai fenomeni atmosferici, del tutto incontaminati. Un primo atterraggio ha permesso alla sonda spaziale di prelevare campioni di superficie, mentre il secondo, grazie al lavoro di un cosiddetto impattatore, ha raccolto materiale più in profondità.

I risultati del campione raccolto

I risultati delle analisi svolte sul campione di 5,4 grammi raccolto su Ryugu, da poco diffusi in una conferenza svoltasi in Texas, dimostrano la presenza di composti organici come azoto, idrogeno e carbonio in quantità mai riscontrate in altri asteroidi noti. Ciò conferma l'ipotesi che gli amminoacidi, sostanze indispensabili per la vita e da considerare come i semi della nascita del nostro sistema, sono stati consegnati alla Terra attraverso l'impatto del pianeta con dei meteoriti. Il materiale raccolto su Ryugu infatti presenta una composizione molto primitiva, probabilmente simile a quella presente nel primo sistema solare.

Gli amminoacidi raccolti da Ryugu

Hayabusa ha riportato sulla Terra, dall'asteroide Ryugu distante 300 milioni di chilometri dal nostro pianeta, venti tipi di amminoacidi. Tutto il materiale raccolto è stato conservato in ambiente controllato e sterile, non esposto ai raggi cosmici o alla luce del sole e perciò i risultati sono incontrovertibili. E' la prima volta che nello spazio vengono ritrovati tali composti e tutta l'aspettativa per questa missione è stata ampiamente ripagata. CONTINUA A LEGGERE…

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