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Mercoledì 13 Novembre
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Trovati zuccheri extraterrestri su meteoriti: hanno influito sulla nascita della vita sulla Terra?

Un team di ricercatori giapponesi ha scoperto ribosio e altri zuccheri in alcuni asteroidi

Trovati zuccheri extraterrestri su meteoriti: hanno influito sulla nascita della vita sulla Terra?
Scoperta superconduttività nei meteoriti - Foto PixaBay

Trovati zuccheri extraterrestri su meteoriti

Nuova affascinante scoperta astronomica: in alcuni campioni di meteoriti e asteroidi, come riporta NotizieScientifiche.it, sono stati trovati degli zuccheri. E non è tutto: ciò che sorprende è questi zuccheri potrebbero aver contribuito alla formazione dell’RNA sul nostro pianeta e alla nascita della vita. A renderlo noto è uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Tohoku (Giappone) e diretto da Yoshishiro Furukawa.

Quali zuccheri sono stati trovati

Gli scienziati giapponesi hanno studiato campioni provenienti da tre meteoriti condriti del carbonaceo: NWA 801, Murchison e NWA 7020: attraverso tecniche di spettrometria di massa e di gascromatografia i ricercatori hanno riscontrato tracce di ribosio, materiale “raffinato” presente però in materiali così antichi come gli asteroidi. E non solo: i ricercatori nipponici hanno trovato anche altri zuccheri come arabinosio, xilosio e lyxosio.

Riflessioni sugli zuccheri

Questa scoperta, come detto in precedenza, è importante per scoprire come sia nata la vita sul pianeta Terra (aldilà del Big Bang): gli zuccheri sono infatti fondamentali in questo senso e il fatto di averli rinvenuti in meteoriti e asteroidi extraterrestri può fare la differenza. Jason Dworkin, scienziato del Goddard Space Flight Center, ritiene infatti molto interessante e sorprendente l’aver rinvenuto del ribosio (zucchero) nei campioni esaminati. Questo studio sarà senz’altro d’aiuto anche per quanto riguarda gli studi dei campioni incontaminati provenienti dagli asteroidi Ryugu e Bennu.

L’altro mistero: l’Universo è davvero nato dal Big Bang?

Il Big Bang ha generato l’Universo. O almeno secondo l’attuale concezione scientifica (e se non si considera la religione). Ma siamo davvero sicuri che i pianeti, la Terra, le sue prime forme di vita e tutto il resto siano nati da questo “grande scoppio”? A chiederselo è James Peebles, tra i cosmologi più importanti al mondo e fresco Premio Nobel per la fisica, che si è detto “non certo” del fatto che l’Universo sia nato in questo modo, come riporta Wired.

Le teorie di Peebles

Peebles sostiene che nonostante sia possibile ricostruire l’evoluzione dell’Universo, a partire dai suoi primissimi secondi, non è però altrettanto possibile affermare cosa è accaduto nel primo istante dopo il Big Bang, poiché non ci sono osservazioni sperimentali. I primi fotoni, infatti, appaiono circa 10 secondi dopo l’esplosione per poi passare allo stadio di plasma iniziale di fotoni ed elettroni, la formazioni dei nuclei di elio e idrogeno e via dicendo. Ma cosa è successo veramente in quell’arco di tempo tra il Big Bang e la formazione dei primi fotoni? Peebles è convinto che ci sia dell’altro, ancora non portato alla luce e che sia determinante…

La teoria della materia oscura di Hooper

Un altro scienziato non così convinto della teoria del Big Bang è Dave Hooper, apprezzatissimo astrofisico: egli, spiega Wired, si interroga sul ruolo della materia oscura invisibile, di come si sia formata e del motivo per cui essa interagisca così poco con la materia che conosciamo. Altro interrogativo a cui da anni gli studiosi cercano di dare una risposta. La teoria del Big Bang, insomma, è tutt’altro che nota al 100%!

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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