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Mercoledì 20 Novembre
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Una barriera artificiale per deviare i raggi del Sole: ecco l’incredibile progetto firmato da 60 scienziati

L'idea sarebbe quella di immettere particelle di aerosol, come ad esempio lo zolfo, nell’atmosfera in grado di deviare gran parte della radiazione solare diretta

Una barriera artificiale per deviare i raggi del Sole: ecco l’incredibile progetto firmato da 60 scienziati
Foto PixaBay.com

Si tratta di un progetto rivoluzionario che porta la firma di 60 scienziati ma che potrebbe presentare molte criticità

Raffreddare il pianeta è possibile con un rimedio di alta geoingegneria solare che potrebbe risolvere definitivamente il problema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. La proposta che sembra essere degna di una trama ardita di un film catastrofista prevederebbe la creazione di una barriera in grado di deviare i raggi solari facendo scendere notevolmente la media delle temperature nel nostro pianeta. A sottoscrivere questo progetto che sembra essere realistico sono stati 60 scienziati che hanno firmato una lettera affinchè vengano erogati i fondi per realizzare questo progetto.

La tesi di James Hansen

Uno dei primi fautori di questo progetto di geoingegneria è stato l’ex ricercatore climatico della Nasa, James Hansen, che fu il primo a dare l’allarme sull’innalzamento delle temperature mondiali già negli anni ’80. Secondo Hnasen, tra uno o due decenni l’umanità dovrà sperimentare rimedi di questo tipo per non soccombere. Ma per poter realizzare questo progetto complesso occorrerà possedere solide conoscenze scientifiche a livello internazionale.

In cosa consiste questo progetto di geoingegneria

Una delle soluzioni più concrete, secondo gli scienziati, sarebbe quella di immettere particelle di aerosol, come ad esempio lo zolfo, nell’atmosfera in grado di deviare gran parte della radiazione solare diretta verso il nostro pianeta. Questo permetterebbe di abbassare la temperatura media della Terra di un paio di gradi. Le particelle resterebbero sospese in aria solo temporaneamente. Un progetto che avrebbe un costo di decine di miliardi di dollari l’anno ma i benefici per il nostro pianeta potrebbero essere davvero concreti. Si tratta però di un rimedio che presenterebbe alcuni possibili inconvenienti come lo “shock di terminazione” causato dalla interruzione improvvisa dello spargimento delle particelle nell’aria, col rischio che la temperatura si impennerebbe di 50°C nel giro di una settimana. CONTINUA A LEGGERE…

I detrattori di questa proposta

Non tutti gli scienziato vedono questo progetto come risolutivo. Secondo alcuni potrebbe addirittura diventare controproducente alimentando la convinzione che l’uomo possa controllare la temperatura attraverso fantomatiche soluzioni di geoingegneria, quando invece occorrerebbe schiacciare il piede sull’acceleratore per rendere l’economia globale ecosostenibile. Insomma, si tratterebbe di soluzioni che potrebbero fare felici le grande industrie ma che in concreto alimenterebbero solo false speranze. Insomma alimentare il sogno che una soluzione “d’emergenza” possa essere la panacea dei mali del pianeta sembra essere una vera chimera.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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