La cometa passerà vicina alla Terra ma non comporterà rischi per la nostra incolumità
La cometa K2 è da poco entrata nel nostro sistema solare. Già da alcune ore è visibile ma soltanto con il telescopio e raggiungerà il massimo punto di avvicinamento alla Terra nella giornata di giovedì 14 luglio, senza nessun rischio per la nostra incolumità. Come godersi lo spettacolo? A occhio nudo non sarà molto semplice e, se non si hanno strumenti a disposizione, si potranno comunque seguire le dirette streaming sul web.
La scoperta nel maggio 2017
C/2017 K2, questo è il nome tecnico, è stata scoperta il 21 maggio 2017: è la seconda cometa più lontana mai avvistata prima. Per questa sua distanza dal sistema solare, la sua azione non è tanto guidata dal ghiaccio, perché ne contiene una minima parte, ma da azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica e ossigeno molecolare. Fa parte delle comete “PANSTARRS“, perché scoperta attraverso il Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System, e ha un nucleo piuttosto grande, misurato dal telescopio Hubble, che ne ha registrato un’ampiezza di 18 km, molto simile quindi a quello della cometa di Halley. Generalmente le comete cominciano la sublimazione col ghiaccio quando si avvicinano al Sole, mentre nel suo caso la sua attività era già visibile fra le orbite di Saturno e Urano.
L’ingresso nel sistema solare in direzione Ofiuco
Già in questi primi giorni di luglio la cometa è visibile con attrezzature amatoriali: puntando il telescopio in direzione sud/sud-ovest e verso la costellazione dell’Ofiuco, è già possibile vederla, in quanto ha raggiunto una magnitudine pari a 8, mentre si pensava che sarebbe stata a 9 verso metà mese. Non raggiungerà quella numerazione in ogni caso, ma si assesterà su 7/8, quindi difficile da scorgere senza strumenti adeguati. In ogni caso è stata fotografata da un astrofilo austriaco, Michael Jaeger, il 25 giugno, con un’esposizione di poco più di 20 minuti, con un telescopio di appena 40 cm. CONTINUA A LEGGERE..
Il 14 luglio occhi puntati al cielo
Sarà però il 14 luglio il giorno di massima vicinanza alla Terra, ovvero a 1,8 Unità astronomiche, pari a circa 270 milioni di km. Consigliamo però di visionarla in questi giorni, perché la notte del 14 potrebbe essere disturbata dalla fase massima della Luna, che in quel frangente sarà piena. Tuttavia si pensa che sarà possibile ammirarla tutta l’estate. Per chi dispone di un telescopio potente, già ora è possibile vederne l’andamento a spirale, con degli sbuffi di gas che vanno estinguendosi verso la coda, mentre chi non ha mezzi a disposizione dovrà aspettare la notte del 14 e posizionarsi in un punto del tutto privo di inquinamento luminoso e avere una vista aquilina o quasi.
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