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Una equipe di astronomi individua metà della materia mancante dell’Universo

La materia mancante si celerebbe in una sorta di nebbia intergalattica di idrogeno espulsa a una distanza maggiore dai nuclei attivi delle galassie

Una equipe di astronomi individua metà della materia mancante dell’Universo
Gli astronomi hanno appena trovato una parte della materia mancante nell'Universo - foto: Pixabay

Questa nuova ricerca ha trovato elementi interessanti per la soluzione del mistero della materia mancante

Nuovi studi astronomici avrebbero finalmente sciolto uno dei grandi misteri dello spazio, scoprendo finalmente il luogo dove si nasconderebbe la metà mancante della materia visibile dell’Universo. Il luogo sarebbe lo spazio intorno alle galassie che si nasconderebbe sotto forma di enormi e invisibili nubi di idrogeno ionizzato. Questa impresa sarebbe stata compiuta da una equipe internazionale di astronomi e astrofisici che avrebbero adottato una tecnica che ne individuerebbe i nascondigli nell’oscurità tra le stelle.

La nebbia intergalattica che nasconde la materia mancante

La materia mancante, dunque, si celerebbe in una sorta di nebbia intergalattica di idrogeno espulsa a una distanza maggiore dai nuclei attivi delle galassie. Secondo gli scienziati, più ci si allontana dalla galassia e maggiori sarebbero le chance di recuperare tutto il gas mancante. Gli astronomi contano al più presto di avere elementi tali da poter effettuare simulazioni attendibili per poter essere più precisi nell’individuazione dei luoghi dove tale materia si anniderebbe.

L’idrogeno costituirebbe gran parte della materia mancante

La materia normale, o barionica, costituisce circa il 5% della distribuzione materia-energia dell’Universo. La parte rimanente sarebbe invece composta da materia oscura (27%) ed energia oscura (68%). Materia oscura ed energia oscura sono tutt’altra cosa, ma il mistero della materia barionica mancante è stato per lungo tempo un vero grattacapo per gli scienziati, ecco perchè questa nuova scoperta potrebbe risultare illuminante, anche per comprendere tante dinamiche che coinvolgono l’universo. Secondo gli esperti, poiché l’idrogeno costituisce circa il 90% dell’Universo in termini di atomi e il 73% in termini di massa, è molto probabile che la parte della materia barionica mancante sia rappresentata proprio da questo gas.

I nuovi interrogativi da risolvere

L’idrogeno nello spazio può brillare, come nel caso della Nebulosa di Orione. Questo gas presente nello spazio può essere ionizzato dalle radiazioni, emettendo una debole luminosità, ma nello spazio tra le galassie il gas è troppo diffuso e la luminosità troppo debole perché questa sia facilmente rilevabile. Il metodo sperimentato dagli scienziati prevede l’osservazione dei cambiamenti nella luce retrostante: il fondo cosmico a microonde, la “prima luce” fossilizzata nell’Universo che permea il cosmo e rappresenta il limite dell’Universo osservabile. Gli scienziati hanno utilizzato questo fondo come retroilluminazione per individuare la presenza del gas. Questo grande alone di idrogeno scoperto dagli scienziati avrebbe una dimensione maggiore rispetto alle attese. Questa nuova scoperta ha dato luogo a nuovi interrogativi che potrebbero essere risolti solo con delle simulazioni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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