La mini-luna orbiterà attorno alla Terra in un periodo che va dal 29 settembre al 25 novembre
L’orbita terrestre sta per ricevere una visita piuttosto insolita, secondo un report pubblicato dall’Institute of Physics. L’asteroide 2024 PT5 che è stato scoperto ad agosto potrebbe diventare, anche se per un periodo limitato, la seconda “mini-luna” della Terra, come è stata descritta dal ramo editoriale dell’Institute of Physics (IOP), anche se questo fenomeno eccezionale non sarà visibile a occhio nudo. La buona notizia è che non rappresenta una minaccia perchè non si prevede l’ipotesi di impatti da film di fantascienza.
Le date da monitorare
In realtà la presenza un oggetto che passa vicino alla Terra e che diventa una mini-luna non è così raro come si potrebbe pensare. Si prevede che la mini-luna si unirà all’orbita terrestre come sorvolo catturato temporaneamente dal 29 settembre al 25 novembre, secondo quanto riporta un articolo pubblicato all’inizio di questo mese dai ricercatori Carlos de la Fuente Marcos e Raúl de la Fuente Marcos.
Quanto è stato scoperto
L’articolo afferma che mentre gli oggetti che effettuano una rivoluzione completa attorno al nostro pianeta vengono chiamati orbiter, gli oggetti come PT5, non completano una rivoluzione attorno all’orbita terrestre. L’asteroide PT5 è stato scoperto il 7 agosto dall’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System ed è stato osservato da un team di astronomi in Sud Africa. Secondo l’articolo, PT5 raggiungerà il suo massimo avvicinamento alla Terra di nuovo il 9 gennaio 2025 prima di lasciare la nostra orbita poco dopo per tornare a fare capolino nel 2055.
I precedenti
I ricercatori hanno anche fornito esempi di altre mini-lune che hanno fatto il proprio ingresso nell’orbita terrestre nella storia, inclusi asteroidi che hanno fatto compagnia alla luna per un anno o più. L’asteroide RH120 era un orbiter legato gravitazionalmente alla Terra da luglio 2006 a luglio 2007, come hanno affermato gli stessi autori dell’articolo. Mentre l’asteroide CD3 è riuscito a uscire dall’orbita all’inizio di maggio 2020 “dopo essere stato legato alla Terra per diversi anni”.
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