Un’eruzione solare potrebbe aver contribuito all’affondamento del Titanic: ecco lo studio
È trascorso più di un secolo dal tristemente celebre naufragio del Titanic. Partito dal porto di Southampton con destinazione New York, il transatlantico si sarebbe inabissato nei pressi di Terranova dopo il contatto con un iceberg. Un nuovo studio, però, arricchisce ulteriormente le conoscenze in merito all’incidente. È altamente probabile, così come stabilito dagli scienziati, che a contribuire al naufragio della nave sia stata anche un’eruzione solare. Lo studio ha messo in evidenza il fatto che proprio il 14 aprile del 1912, giorno dell’affondamento del Titanic, l’emisfero settentrionale terrestre fu colpito da una tempesta magnetica, passata da moderata a grave nella stessa notte in cui la nave impattò contro l’iceberg.
Gli effetti dell’attività magnetica sulla strumentazione di bordo
Se lo studio potrebbe essere suffragato da altre fonti, si tratterebbe di una scoperta di grande rilievo, che aiuterebbe a spiegare meglio le motivazioni del naufragio del Titanic. L’ipotesi esaminata ha come oggetto la suddetta tempesta magnetica generata dall’attività solare. A causa degli effetti del fenomeno, gli strumenti di navigazione della nave potrebbero essere andati fuoriuso, fornendo informazioni del tutto sbagliate in merito al tragitto da percorrere. A testimonianza della plausibilità dell’ipotesi, è sufficiente evidenziare come persino gli strumenti moderni risentano della forte attività del sole, e benché sia difficoltoso contrastarne gli effetti, oggi è comunque possibile prevedere gli eventi solari con maggiore precisione.
La potenza di una tempesta magnetica
Nonostante un umano non possa accorgersene in maniera diretta, l’impatto
della tempesta solare sulla Terra è devastante. Le macchie solari, infatti, rilasciano nello spazio materiale di temperatura pari a milioni di gradi, e i loro effetti sono ravvisabili direttamente sulla scarssa efficienza di apparecchi meccanici ed elettronici. È il caso, ad esempio, dei sistemi di navigazione adottati sia a bordo delle navi che sugli aerei. Inoltre, si ritiene che le tempeste solari abbiano conseguente anche sulle capacità di orientamento marino degli animali.
I dati tecnici errati
Un’ulteriore conferma dell’ipotesi della presenza di una tempesta magnetica, datata, per l’appunto, 14 aprile 1912, è data dal fatto che dalla nave si poté vedere un’aurora boreale, anch’essa prodotta dall’attività del sole. Infine, entrando ancor più nel dettaglio, si ipotizza che la tempesta abbia avuto effetti diretti sulle coordinate segnalate dagli strumenti di bordo, tra cui le bussole in dotazione ai navigatori, forse manifestando un errore di lettura di 13 miglia rispetto alla reale posizione del transatlantico al momento dell’impatto.
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