Urano emette raggi X: da dove provengono e i dettagli sulla scoperta
Nuova importante scoperta riguardo il nostro Sistema Solare e un pianeta in particolare: si tratta di Urano che, come riportato da ScienceAlert.com, sarebbe in grado di emettere raggi X proprio come alcuni “simili” tipo Saturno e Nettuno. Il settimo pianeta del nostro Sistema Solare, in ordine di distanza dalla nostra stella madre, è stato osservato attraverso il telescopio della NASA Chandra X-Ray Observatory e dai dati, confrontati con quelli di anni precedenti, è emerso che anch’esso emana questa tipologia di raggi. VOLETE FARE GLI ASTRONAUTI? ECCO IL BANDO UFFICIALE DELL’ESA
I dettagli dello studio
É stato il team di astrofisici guidato da William Dunn dell’University College di Londra a riprendere in mano i dati di osservazione di Urano del 2002 e compararli con quelli più aggiornati del 2017, appurando che gli anelli del pianeta in questione (seppur siano meno appariscenti di quelli di Saturno) sono in grado di produrre ed emanare raggi X. Tra i possibili motivi di questo fenomeno c’è la formazione di aurore nel pianeta tramite il suo campo magnetico, che accelera il movimento delle particelle prima di depositarle nell’atmosfera. Ci vorranno però ulteriori osservazioni e studi più approfonditi per scoprire meglio cosa succede nell’atmosfera superiore di Urano. LIGHT BENDER, ECCO IL PROGETTO PER “PORTARE” LUCE SOLARE SULLA LUNA
I satelliti di Urano
Dei 27 satelliti di Urano, cinque sono abbastanza grande: ci riferiamo a Titania, Oberon, Umbriel, Ariel e Miranda, corpi celesti comporti da parti uguali di roccia e ghiaccio e fortmente craterizzati. Grazie alle immagini della sonda Voyager abbiamo anche visto segni fisici di acqua liquida che si congela sulla superficie dopo l’eruzione, ovvero i crio vulcani. Eventi del genere potrebbero essere causati da oceani simili a quello osservato su Encelado. NUWA CITY, LA PRIMA COLONIA UMANA SU MARTE: TUTTI I DETTAGLI
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La tecnica usata dagli scienziati
Nel nuovo studio gli oceani hanno calcolato la forza del campo magnetico che Urano indurrebbe sull’oceano di una luna, che a sua volta potrebbe creare sul satellite un campo magnetico indotto qualora fosse presente uno strato di un fluido elettricamente conduttivo, ovvero un oceano sotterraneo. Questa tecnica è stata utilizzata nel 1998 per confermare l’oceano sotterraneo di Europa e di Callisto, un’altra delle lune di Giove.
Il campo magnetico di una delle lune di Urano
Miranda, una delle lune di Urano, potrebbe avere il più forte campo magnetico: 300 nanotesla; per avere un termine di paragone, quello di Europa è di circa 220 nanotesla. Per ora non c’è in progetto, da parte della NASA, l’invio di una sonda su Urano, anche se nei prossimi anni potrebbe esserci una missione verso Nettuno in grado di raccogliere informazioni su Urano. Ulteriori studi potrebbero confermarci l’esistenza di numerosi mondi oceanici, nel nostro Sistema Solare e non solo, in grado di ospitare la vita.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.