Venere, riparte l’esplorazione del pianeta: due missioni in programma
La NASA è pronta a tornare su Venere: di recente, infatti, il senatore Bill Nelson, amministratore dell’agenzia spaziale, ha annunciato le prossime due missioni Discovery della NASA. DAVINCI+ e VERITAS, questi i loro nomi: l’obiettivo? tornare a studiare Venere da vicino diversi decenni dopo l’ultima volta. L’agenzia spaziale americana, infatti, non visita Venere dalla fine degli anni 70 ma ha intenzione di farlo nuovamente con le due missioni che dovrebbero partire intorno al 2030. Leggi anche Sole artificiale, il progetto cinese ha raggiunto una temperatura pari a 10 volte quella del sole
Le condizioni estreme di Venere
Venere è il pianeta del Sistema Solare più vicino alla Terra e anche quello più simile, se parliao di dimensioni, massa e distanza dal Sole. A differenza della Terra, però, Venere ha sviluppato un intenso effetto serra che, unito all’atmosfera estremamente densa costituita principalmente da anidride carbonica, lo rende di fatto un pianeta infernale: le temperature su Venere, come riporta Dday.it, sono infatti intorno ai 460 gradi centigradi e la pressione atmosferica è 92 volte quella terrestre. Leggi anche La velocità di rotazione della Terra sta aumentando: ecco la spiegazione degli scienziati
Quali informazioni può fornirci Venere
È di fatto impossibile pensare alla colonizzazione di Venere, date le condizioni di partenza: studiare il pianeta, però, può fornirci numerose informazioni. È per questo motivo che la NASA ha deciso di riprendere le esplorazioni: potremo così capire se il pianeta è attivo geologicamente, se ci sono placche tettoniche, se ci sono vulcani attivi. Proprio queste informazioni potrebbero aiutarci a comprendere perché Venere abbia sviluppato condizioni climatiche così estreme. Leggi anche Rilevato un nuovo misterioso lampo radio proveniente da un ammasso di stelle
I dettagli della prima missione
DAVINCI+ è la missione che prevede il lancio di una sonda che penetrerà l’atmosfera venusiana per analizzarne in grande dettaglio la composizione e quindi la presenza di gas nobili: si proverà così a comprendere la nascita dell’effetto serra che ha portato allo sviluppo di queste condizioni climatiche. La sonda, durante la discesa, riprenderà le strutture morfologiche della superficie per determinarne l’origine.
I dettagli della seconda missione
L’altra missione, VERITAS, prevede l’invio di una nuova sonda orbitale che, attraverso un radar ad apertura sintetica sviluppato dall’Agenzia Spaziale italiana, realizzerà una nuova mappatura morfologica tridimensionale della superficie. VERITAS analizzerà anche la composizione delle rocce della superficie e cercherà di capire se ci sono ancora attività vulcaniche e tettoniche in corso su Venere.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.