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Addio alla riforma delle pensione e al taglio del canone Rai: da Bruxelles è arrivata la mazzata per l’Italia

La procedura di infrazione per eccessivo debito potrebbe indurre il governo a dover fare un passo indietro su alcune misure intraprese per le famiglie

Addio alla riforma delle pensione e al taglio del canone Rai: da Bruxelles è arrivata la mazzata per l’Italia
Giorgia Meloni, immagine di repertorio. ANSA/FABIO FRUSTACI. Fonte foto: ansa.it

La procedura di infrazione per eccessivo debito rischia di minare il percorso del governo costretto a dover abbandonare alcune misure chiave

Nei prossimi mesi l’Italia dovrà fare i conti con la tagliola della procedura di infrazione per l’eccessivo debito che Bruxelles intraprenderà contro il nostro governo e che inevitabilmente finirà per ricadere sui bilanci delle famiglie italiane. La letterina da Bruxelles è già pronta e non sarà inviata solo all’Italia ma riguarderà anche altri paesi fra i quali Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. In virtù di questo monito che proverrà dall’Ue, il conto da pagare per gli italiani sarà salatissimo e comporterà qualcosa come 20 miliardi di tagli da fare subito, poi circa 10 miliardi ogni anno fino al 2032.

Le misure alle quali il governo dovrà rinunciare

In questo quadro a tinte fosche, tante promesse del governo rischiano di rimanere lettera morta. Difficilmente il nostro paese riuscirà a dare seguito alla promessa di un welfare più solido o ad una riforma delle pensioni migliorativa. Ciò che ci attende sono una grande quantità di tagli che metteranno a rischio servizi e strutture già dalla prossima manovra finanziaria. Adesso la patata bollente passerà al governo che dovrà decidere cosa e dove tagliare per dare seguito alla richiesta pressante di riduzione del deficit imposta da Bruxelles.

Cosa farà il governo?

Molto probabilmente il governo opererà con dei tagli alla spesa pubblica che avrà notevoli ripercussioni sull’assistenza sanitaria, sulla scuola e sugli enti locali. Sembra invece molto improbabile che il governo possa decidere di aumentare il prelievo fiscale sui contribuenti più ricchi, magari con l’imposizione di una tassa patrimoniale, da sempre osteggiata soprattutto dall’elettorato di centrodestra. Una delle strade che sembra ormai essere tracciata riguarda il taglio al cuneo fiscale e all’Irpef che dal 2025 potrebbe essere cancellato.

Le altre misure che potrebbero saltare

La procedura di infrazione per eccessivo debito potrebbe indurre il governo a dover fare un passo indietro su alcune misure intraprese per le famiglie come le agevolazioni sui mutui per le coppie giovani o gli sgravi per le mamme lavoratrici con due figli. L’esecutivo dovrà rinunciare anche ai tagli al canone Rai o alle accise sui carburanti. A rischio ci sono anche i fondi per la card “Dedicata a te”. Il governo dovrà sfruttare appieno il tesoretto da 7 miliardi frutto del maggior gettito fiscale dell’ultimo anno.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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