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Alessandro Impagnatiello in carcere ha ricevuto la visita di un consulente psichiatrico: ecco i dettagli e la possibile strategia difensiva

Le ultime notizie sul caso Giulia Tramontano: il 18 gennaio è prevista la prima udienza del processo contro Alessandro Impagnatiello, ecco la possibile strategia degli avvocati del killer

Alessandro Impagnatiello in carcere ha ricevuto la visita di un consulente psichiatrico: ecco i dettagli e la possibile strategia difensiva
Alessandro Impagnatiello. ANSA/ SERGIO PONTORIERO. Fonte foto: ansa.it

Alessandro Impagnatiello è stato raggiunto nel carcere di San Vittore da un medico psichiatrico, ecco la possibile strategia dei suoi avvocati

Riflettori sempre accesi sul caso Giulia Tramontano, la 29enne (al settimo mese di gravidanza) uccisa a Senago dal compagno Alessandro Impagnatiello il 27 maggio scorso: il killer della giovane è recluso da mesi nel carcere di San Vittore e, come riportato da TgCom24, i suoi legali sono al lavoro per evitargli la condanna all’ergastolo. Dopo la confessione di Impagnatiello, il quale ha ammesso di aver ucciso Giulia, la strategia degli avvocati del barman milanese è ben chiara. Ecco cosa sta succedendo e perché l’uomo ha ricevuto la visita di un consulente psichiatrico.

La strategia difensiva

La prima udienza del processo contro Alessandro Impagnatiello è prevista per il 18 gennaio 2024: in quella data il 30enne si troverà di fronte la Presidente della prima Corte d’Assise, il giudice a latere e sei giudici popolari, tutti pronti ad ascoltare le arringhe dell’accusa (l’obiettivo, appunto, è l’ergastolo) e le teorie della difesa che invece spinge per la riduzione della pena. Ed ecco spiegato il motivo del recente incontro a San Vittore tra un medico e Impagnatiello, la possibile richiesta di perizia psichiatrica per verificare le condizioni psichiche dell’imputato al momento del delitto (e magari puntare all’anfermità mentale dell’assistito). Sarà dura comunque per la difesa convincere la giuria, anche perché sull’assassino di Giulia e del piccolo Thiago che teneva in grembo pendono accuse gravissime.

Perché Impagnatiello ha ucciso Giulia

Omicidio aggravato non solo dai futili motivi, dalla crudeltà e della convivenza, ma anche dalla premeditazione: è questa la tesi del pm secondo cui Alessandro Impagnatiello avrebbe messo a punto una strategia per liberarsi di Giulia ma soprattutto del loro bambino che sarebbe dovuto nascere in estate; per questo il killer somministrava a piccole dosi del veleno per topi a Giulia (e di conseguenza al bimbo che aveva nella pancia), senza che lei potesse sospettare alcunché. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scoperta, da parte di Giulia, del tradimento di Impagnatiello con una collega di lavoro.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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