L’aumento dei valori di PFAS nelle acque potrebbe mettere a rischio la salute di uomini e animali
Dopo il Veneto e la Lombardia, il disastro PFAS nell’acqua si è esteso anche in Piemonte, come è emerso da un campionamento effettuato da Greenpeace i cui esiti avrebbero evidenziato come oltre 70 comuni all’interno della provincia di Torino contengano sostanze cancerogene e PFAS, che non sono altro che sostanze perfluoroalchiliche o acidi perfluoroacrilici, cioè composti chimici ampiamente utilizzati dall’industria per le loro proprietà idrorepellenti e oliorepellenti.
Cosa si è scoperto
Secondo il report sarebbero oltre 125 mila le persone che potenzialmente potrebbero aver bevuto l’acqua contaminata da PFAS, sostanze chimiche persistenti nell’ambiente che possono causare problemi gravi alla nostra salute. Proprio in Piemonte, a Spinetta Marengo-Alessandria, è presente l’unico impianto attivo in Italia nella produzione di queste sostanze nocive: si tratta del polo Solvay Speciality Polymers che produce una vasta gamma di polimeri impiegati in diversi settori tra cui l’industria aerospaziale, elettronica, automobilista e medicale.
Le cause dell’inquinamento dell’acqua
Secondo la tesi dell’Arpa, proprio la Solvay Speciality Polymers sarebbe la vera responsabile del rilascio di queste sostanze, sia nell’aria che nell’acqua. Greenpeace, come già accaduto in passato, si è attivata per effettuare dei campionamenti dell’acqua in totale autonomia scoprendo la presenza pericolosa di queste sostanze che inquinano l’acqua potabile che arriva nelle case dei residenti di alcune zone di Torino e di altri comuni della Lombardia.
Una situazione molto più grave del previsto
Alla luce degli ultimi campionamento effettuati da Greenpeace, si sta ormai palesando una situazione piuttosto grave, anche perchè si sta capendo che questo genere di inquinamento è molto più esteso di quanto si possa pensare. Servirà un’operazione di trasparenza per informare la popolazione sui rischi che si corrono bevendo acqua che scorre dal rubinetto. Greenpeace si sta battendo da tempo per chiedere alle istituzioni di mettere al bando l’uso dei PFAS, senza però ottenere i dovuti riscontri.
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