Ecco quali sono le condizioni previste dalla legge per andare in pensione a soli 60 anni
Uscire dal lavoro anticipatamente in Italia si può a patto che si possa vantare una lunga carriera dal punto di vista contributivo. Esistono anche dei sistemi per poter andare in pensione a solo 60-61 anni, con la pensione anticipata ordinaria, una misura che tiene in considerazione solo e soltanto il requisito contributivo. Almeno fino al 2026, i requisiti contributivi per la pensione anticipata ordinaria saranno ancora di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne, dal punto di vista anagrafico.
E’ necessaria una carriera lavorativa continua a lunga
La legge prevede che per la pensione anticipata ordinaria, servano almeno 35 anni di contributi dei quali non devono fare parte i contributi figurativi da disoccupazione o malattia. Secondo la normativa in questione, non servono requisiti anagrafici per poter andare in pensione con questa misura, ma solo requisiti contributivi. Serve dunque una carriera continua e duratura, che deve iniziare sicuramente prima dei 17 anni.
Cosa accadrebbe con quota 41
Insomma, lavorare prima dei 18 anni è la condizione fondamentale per fruire della pensione anticipata a 60 anni. In questo modo, ma solo grazie ad una carriera contributiva continuativa, si potrà andare in pensione con 43 anni di contributi. Se il governo dovesse introdurre una quota 41 per tutti, in questo caso il requisito contributivo sarebbe l’unico fondamentale per poter andare in pensione anticipatamente. Con questo sistema, solo chi ha versato 41 anni di contributi, potrà lasciare il lavoro anzitempo, senza dover raggiungere il requisito anagrafico.
Le categorie che rientrano nel beneficio
Con la pensione anticipata ordinaria si potrà, dunque, accedere più facilmente alla pensione a 60 o 61 anni. Si tratta di uno strumento che è stato introdotto però solo per alcune categorie di lavoratori come caregiver, invalidi, disoccupati o addetti a mansioni gravose. Per quanto concerne i caregiver, l’altra condizione è quella di convivere almeno da 6 mesi con una persona portatrice di disabilità grave. Per quanto concerne gli invalidi, invece, il requisito fondamentale è la percentuale di disabilità che deve superare in ogni caso il 74%.
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