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Andrea Prospero, svolta nel caso: arrestato un giovane. I dettagli

Caso Andrea Prospero, nuovi sviluppi sulla misteriosa morte del ragazzo: ecco cosa sta succedendo. Emessa un'ordinanza di arresti domiciliari per un giovane.

Andrea Prospero, svolta nel caso: arrestato un giovane. I dettagli
Andrea Prospero - Foto Facebook

Nuovi sviluppi sul caso Andrea Prospero: arrestato un ragazzo, ecco chi è

Andrea Prospero, studente di Informatica presso l’Università di Perugia, era scomparso il 24 gennaio e ritrovato senza vita cinque giorni dopo in un appartamento affittato come b&b. Il giovane, originario di Lanciano, condivideva l’alloggio con la sorella gemella ma il giorno della sparizione non si era presentato a un incontro con lei. L’autopsia ha rivelato che il decesso è stato causato da un mix di farmaci, tra cui benzodiazepine e ossicodone. Da subito la famiglia ha escluso l’ipotesi di un suicidio, sospettando il coinvolgimento di altre persone e proprio nelle ultime ore, come riportato da FanPage.it, è arrivata una svolta significativa nelle indagini.

L’arresto

La Procura di Perugia ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari per un giovane residente in provincia di Roma, accusato di istigazione o aiuto al suicidio. Secondo gli inquirenti il ragazzo potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nella morte del 19enne, inducendolo o supportandolo in azioni che hanno portato al tragico epilogo. Ulteriori dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa della Questura. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, continua a cercare risposte sulle ultime ore di vita di Andrea e sulle circostanze in cui si è verificata la morte.

L’ultimo contatto con la sorella gemella

Il giorno della scomparsa Andrea aveva inviato un messaggio alla sorella gemella intorno alle ore 12.30. Lei aveva risposto con alcuni vocali che lui ha ascoltato alle 13 senza però replicare. Poco dopo, alle 13.21, il suo telefono si è spento definitivamente. Questo dettaglio ha destato sospetti e gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli spostamenti e le eventuali persone con cui il giovane potrebbe essere stato in contatto in quelle ore cruciali.

Telefoni e schede SIM accanto al cadavere

Durante le perquisizioni gli agenti della squadra mobile di Perugia hanno trovato nella sua abitazione (tra cui accanto al cadavere) cinque telefoni cellulari, 60 schede SIM e tre carte di credito non intestate a lui. Questo elemento ha aperto un altro filone investigativo legato a possibili attività informatiche illecite. Non è ancora chiaro se questi oggetti abbiano avuto un ruolo nella sua morte o se siano collegati ad altre attività su cui il giovane stava lavorando.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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