Assegni pensioni 2025, di quanto aumenteranno e per quali tipologie di pensionati

Il meccanismo della perequazione dovrebbe rimanere invariato nel 2025 rispetto all’anno precedente a meno di clamorosi cambiamenti

Pensioni fonte foto: SuperSud
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Per l'anno 2025 si stima che l'adeguamento all'inflazione sarà pari all'1,6 percento, anche se si attendono conferme

Il meccanismo della perequazione è quello in base al quale la pensione viene adeguata annualmente al costo reale della vita e all'aumento dei prezzi al consumo. Per l'anno 2025 la previsione Istat è di un aumento dei prezzi stimato nel +1,6% rispetto all'anno precedente. Bisognerà attendere la prossima finanziaria per conoscere le intenzioni del governo in merito alla possibilità di tagliare gli assegni pensionistici. Secondo le opposizioni, il governo avrebbe intenzione di attuare delle riduzioni delle rivalutazioni, una tesi che è stata seccamente smentita da esponenti dell'esecutivo.

Come funziona la perequazione

Il meccanismo della perequazione dovrebbe rimanere invariato nel 2025 rispetto all’anno precedente a meno di clamorosi cambiamenti di rotta da parte del governo Meloni. L'attuale normativa prevede che i pensionati che percepiscono assegni inferiori a quattro volte il trattamento minimo, potranno beneficiare di una rivalutazione piena, mentre per chi percepisce assegni più alti la perequazione sarà ridotta in proporzione.

Gli aumenti previsti per il 2025

Gli aumenti saranno semplicemente inferiori rispetto al 2024 per via del calo dell’inflazione. Negli anni precedenti l'aumento dei prezzi al consumo ha raggiunto tassi del 7,8% nel 2023 e del 5,4% nel 2024, soprattutto per via delle tensioni geopolitiche ancora in atto che hanno fatto lievitare il costo delle materie prime. Per il 2025, invece, il tasso di inflazione stimato sarà dell’1,6%. Questo vuol dire, tradotto in termini pratici, che il trattamento minimo attualmente pari a 598,61 euro al mese. salirà a circa 608 euro o poco più.


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Le stime

Stimando l'inflazione all'1,6%, le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, cioè fino a 2.432,76 euro lordi al mese, l'incremento sarà pieno dell’1,6%. Per ogni 1.000 euro di pensione, l’aumento stimati si aggirerà attorno ai 16 euro. Diverso il discorso per le pensioni che eccedono le quattro volte il trattamento minimo. In questo caso la perequazione sarà sensibilmente ridotta. Secondo le attuali normative, per i trattamenti tra quattro e cinque volte il minimo, l'incremento stimato è all’85% dell’1,6%. Per le pensioni tra cinque e sei volte il minimo, l'aumento sarà pari al 53% dell’1,6%, mentre per quelle tra sei e otto volte il minimo, sarà del 47%. Fino ad arrivare a quelle pensioni oltre dieci volte il minimo, che recupereranno soltanto il 22% dell’1,6%. Ovviamente si tratta di una stima basata sull'ipotetico tasso di inflazione dell'1,6% che dovrà essere confermato in via ufficiale.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.