Ecco quali sono i casi previsti dall’attuale normativa in cui si perde il diritto al conseguimento dell’Assegno di Inclusione
Dal primo gennaio 2024 entrerà in vigore il nuovo assegno di Inclusione, la misura a sostegno del reddito che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza (che rimarrà in vigore solo per determinate categorie di famiglie svantaggiate). L’assegno di inclusione sarà appannaggio soltanto di quelle famiglie che soddisfano determinati requisiti di reddito o che si trovano in determinate condizioni. In questo articolo parleremo dei casi in cui si rischia di perdere il sussidio secondo la normativa vigente.
Le condizioni da rispettare
Per poter percepire questo beneficio occorre contestualmente presentare il Patto di attivazione digitale, che è obbligatorio per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro. Chi rinuncia anche ad una sola offerta di lavoro proposta, non si vedrà più corrisposto l’assegno. Anche il semplice rifiuto della prima offerta di lavoro congrua, farà decadere dal beneficio. Per offerta congrua si intende il contratto o a tempo indeterminato senza limiti di distanza a tempo pieno o part time per almeno il 60% con stipendio. Si intende anche la proposta di un contratto a tempo determinato entro 80 km dalla residenza, ma solo per coloro che hanno figli di età inferiore a quattordici anni.
Gli casi in cui si perde il sussidio
Anche nel caso in cui la soglia Isee, di 9.360 euro, venga superata si perderà del tutto il beneficio. Anche coloro che trovano lavoro perdono il sussidio, ma se l’offerta di lavoro contempla un contratto di soli 6 mesi, la misura verrà ripristinata una volta cessato il contratto. E’ importante essere in possesso di tutti i requisiti per poter beneficiare dell’assegno di inclusione.
I requisiti richiesti
Per poter beneficiare dell’assegno di inclusione 2024, esistono determinati requisiti che bisogna possedere. Il primo è quello di essere residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo. Il richiedente deve essere cittadino ell’Ue o essere in possesso di diritto di soggiorno permanente. Dal punto di vista reddituale, il valore Isee del nucleo familiare non deve eccedere i 9.360 euro, mentre il reddito vero e proprio non deve superare la soglia dei 6 mila euro. L’assegno spetta anche a quei nuclei familiari con persone disabili o un minore o un over 60 o una persona titolare di invalidità civile. Il patrimonio immobiliare non deve essere superiore a 30 mila euro, escludendo la prima casa se ha un valore non superiore a 150mila euro. Chi è sottoposto a misura di prevenzione o ha sentenze definitive di condanna, non potrà ricevere il sussidio.
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