Per chi ha presentato la domanda per l’assegno di Inclusione sono in arrivo delle scadenze importanti da monitorare per non perdere il sussidio
Il Ministero del Lavoro ha recentemente deciso di rinviare la sospensione dell’erogazione dell’assegno di inclusione per tutti i percettori che non si sono recati presso i servizi sociali del Comune di appartenenza per non aver ricevuto l’Sms di convocazione. Inizialmente i termini per la presentazione erano stati fissati ad aprile, ma il governo ha deciso di venire incontro a chi è inadempiente, concedendo un mese aggiuntivo di tempo.
Cosa prevede l’attuale legge
La normativa in vigore prevede che il beneficiario dell’assegno di inclusione, una volta sottoscritto il Patto di attivazione digitale (Pad), entro un limite massimo di 120 giorni, debba presentarsi, anche in assenza di convocazione, presso i servizi sociali per sottoscrivere obbligatoriamente il Patto personalizzato di inclusione. La legge prevede anche la sospensione dei pagamenti per coloro che non adempiono a questo onere, per poi tornare a beneficiare della prestazione una volta che la situazione venga sanata.
Il calendario delle scadenze
Per tutti i percettori di assegno di inclusione che avevano presentato la domanda nell’arco di tempo che va dal 18 al 31 dicembre, la scadenza fissata è quella dell’ultima settimana di aprile. Il governo, per venire incontro agli inadempienti, ha modificato le scadenze introducendo un allungamento dei tempi che andrà oltre i 120 giorni per le domande di assegno di Inclusione presentate entro il 29 febbraio. Mentre per le domande presentate a partire dal 1° marzo 2024, rimane ancora valida la scadenza a 120 giorni per la convocazione e la presentazione presso gli appositi uffici per siglare il patto.
Le nuove scadenze da rispettare
Il governo ha stabilito che, per tutte le domande che sono state presentate entro il 26 gennaio, il termine dei 120 giorni si compirà a partire proprio da questo giorno e quindi la nuova scadenza aggiornata è il 25 maggio 2024. Se entro questa data non risulteranno prese in carico dai servizi sociali del Comune di residenza, il pagamento degli assegni di inclusione verrà bloccato fino a quando l’adempimento non verrà fatto. In teoria è possibile che il governo possa decidere di prolungare ulteriormente a giugno questa scadenza, per via del fatto che la scadenza di maggio andrà a coincidere con i giorni in cui l’Inps effettuerà le valutazioni per il prossimo pagamento, ma per evitare di correre il rischio di vedersi sospesa l’erogazione della prestazione, il consiglio è quello di recarsi presso i servizi sociali del comune entro la data suddetta.
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