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Assegno di inclusione a rischio se non ti presenti a questo sportello

Il Ministero teme che la grande quantità di domande che sono state inviate in questi mesi possano causare una congestione delle attività: la nuova calendarizzazione

Assegno di inclusione a rischio se non ti presenti a questo sportello
Assegno di Inclusione - Foto Pixabay

Ecco cosa rischia di non effettua gli adempimenti previsti entro i termini raccomandati dal Ministero del Lavoro

L’assegno di inclusione è la misura introdotta dal governo Meloni alcuni mesi fa per sostituire il Reddito di Cittadinanza. Una misura a sostegno del reddito creata per alleviare le difficoltà economiche delle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. La prestazione a sostegno del reddito è destinata a quelle famiglie che annoverano tra i propri membri una persona impossibilitata a lavorare, ultrasessantenni o affette da disabilità o in condizioni di svantaggio.

La comunicazione inviata ai nuclei familiari

Per poter conservare la prestazione occorre periodicamente effettuare alcuni adempimenti amministrativi. Proprio per questa ragione, alcuni giorni fa il ministero del Lavoro ha inviato una comunicazione a tutti quei nuclei familiari che percepiscono l’Assegno Unico. La comunicazione in questione è stata inviata in data 2 aprile 2024 e contiene un differimento di 120 giorni per la presentazione presso i servizi sociali da parte dei beneficiari dell’assegno di inclusione. Coloro che hanno sottoscritto un Pad, cioè un Patto di attivazione digitale, per poter iniziare a riscuotere l’assegno, avranno l’obbligo di presentarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto.

I chiarimenti del Ministero

Il Ministero ha anche chiarito che il termine dei 120 giorni sarà calcolato a partire dall’invio del flusso delle domande Adi (e non dal momento in cui è stato sottoscritto il Pad), solo per coloro che hanno effettuato la domanda entro e non oltre il 29 febbraio scorso. Il differimento è giustificato dal fatto che le istituzioni intendono migliorare l’organizzazione e calendarizzare in modo più ottimizzato gli incontri con i nuclei familiari.

Le misure sono state prese per evitare congestioni

Il Ministero teme che la grande quantità di domande che sono state inviate in questi mesi possano causare una congestione delle attività, soprattutto in quei territori dove il numero dei richiedenti è molto elevato. Per quanto concerne le domande presentate dall’1 marzo in poi, i 120 giorni inizieranno a decorrere già all’atto della sottoscrizione del Pad del nucleo familiare.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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