L’assegno di Inclusione ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, riducendo però la platea dei beneficiari: i requisiti per ottenerlo
Con l’Assegno di Inclusione il governo ha ridotto la platea di coloro che beneficiavano del Reddito di Cittadinanza, riducendone anche l’importo. Per percepire il RdC, in passato occorreva rispettare i parametri ISEE e reddituali. Nel calcolo del sussidio veniva passata al setaccio la situazione reddituale di ogni singolo componente il nucleo familiare. L’Assegno di Inclusione, come abbiamo scritto in precedenza, è diretto ad una platea di beneficiari sensibilmente ridotta.
I requisiti
Oltre all’Assegno di Inclusione, per chi ha perso il lavoro, il governo ha introdotto un nuovo sussidio denominato “Supporto Formazione e Lavoro”, mirato proprio a tutti quei soggetti esclusi dall’Assegno di Inclusione. Per percepire l’AdI, occorre aver compiuto almeno 60 anni o avere una invalidità di almeno il 67%. Il sussidio viene erogato anche alle persone prese in carico dai servizi sociali o assistenziali e ai soggetti che si prendono cura di persone disabili o in tenera età.
Come accedere alla prestazione con una invalidità inferiore
Se non si rientra nelle categorie sopra menzionate, non si può ottenere il sussidio quando si perde il lavoro. Anche coloro che sono affetti da invalidità ma con una percentuale inferiore al 67%, non rientra tra i beneficiari dell’AdI. Rimane la possibilità per gli invalidi con il 46% di potere accedere alla prestazione ma solo nei casi in cui questi soggetti vengono presi in carico dai servizi sociali comunali. Con l’addio al RdC e l’introduzione dell’AdI, i nuclei familiari che percepiscono sussidi dopo aver perso il lavoro, sono davvero ridottissimi. Per questa ragione, farsi prendere in carico dai servizi sociali, può consentire di poter ottenere il sussidio.
Cosa prevede l’attuale legge
L’attuale normativa prevede che chi ha un’invalidità del 50% possa accedere al sussidio, ma solo nel caso in cui venga preso in carico dai servizi sociali. Detto in parole povere, chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e un’invalidità inferiore al 67%, dovrà comunicare la presa in carico tramite la piattaforma predisposta per poter accedere alla prestazione a sostegno del reddito. La presa in carico può riguardare le persone affette da alcune forme di dipendenza, come ludopatia, dipendenze da alcol o da sostanze stupefacenti. Occorre che la disabilità rientri in una percentuale compresa tra il 46% e il 66%. Ma senza la presa in carico, accedere al sussidio non è consentito in nessun caso.
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