Assegno di inclusione, ecco l'errore che sta penalizzando tante famiglie italiane
Per richiedere l'assegno di inclusione, il governo ha introdotto un sistema che prevede l'iscrizione ad una specifica piattaforma e altri adempimenti necessari
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Per ottenere l'assegno di inclusione occorre rispettare determinate procedure: ecco quali sono le distrazioni da non commettere
Rispetto al Reddito di Cittadinanza, i requisiti per poter percepire l'Assegno di Inclusione sono decisamente molto più stringenti e per questo motivo la platea dei beneficiari è stata notevolmente ridotta. Il governo, introducendo requisiti molto più selettivi, ha ritenuto di contrastare i furbetti premiando solo le persone che non sono occupabili. E' importante che tutte le famiglie che richiedono questa misura conoscano a fondo le regole, andandosi a rileggere le cosiddette FAQ (Frequently Asked Questions) prodotte dal Ministero del Lavoro.
Le procedure da espletare
Per richiedere l'assegno di inclusione, il governo ha introdotto un sistema che prevede l'iscrizione ad una specifica piattaforma e cioè il Sistema Informativo di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). I richiedenti hanno dovuto anche sottoscrivere il PAD, ovvero il Patto di Attivazione Digitale. Si tratta di due passaggi fondamentali per poter percepire questo sussidio. Si tratta di due procedure essenziali, senza le quali, la misura non viene erogata e la domanda decade.
Cosa prevede la legge
La normativa prevede che non possano ricevere l’Assegno di Inclusione i soggetti tra i 18 e i 59 anni, anche se appartengono a un nucleo familiare che include persone idonee al beneficio. L'AdI invece è appannaggio di chi ha meno di 18 anni o che hanno un'età superiore a 60 anni, con carichi di cura per familiari. Sono inclusi in questa misura anche gli invalidi almeno al 67% o presi in cura dai servizi sociali o sanitari locali. La disposizione prevede inoltre che se in un nucleo familiare vi sono più persone idonee al beneficio, ciascuno di essi dovrà adempiere agli obblighi previsti. Ognuno dovrà, dunque, recarsi ai servizi sociali comunali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD. Ogni 90 giorni dovrà recarsi presso i servizi sociali al fine di monitorare eventuali miglioramenti in ambito sociale o lavorativo. Tutti i familiari dovranno adempiere a quest'obbligo e non solo il richiedente principale.
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Le conseguenze legali
Trattandosi di un atto pubblico, se in sede di domanda di ADI vengono riportate dichiarazioni mendaci, false attestazioni o falsa documentazione che riguarda i redditi o i patrimoni, chi presenta la domanda va incontro a severe sanzioni penali, inclusa la reclusione da 2 a 6 anni. Verrà disposta inoltre la revoca del sussidio e l’obbligo di restituire quanto percepito indebitamente. Chi non si presenta agli appuntamenti ai servizi sociali comunali, si vedrà sospeso il beneficio. Se l'Assegno di Inclusione decade, il nucleo familiare dovrà attendere almeno 6 mesi dalla data di revoca del precedente sussidio per presentare una nuova domanda.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.