Assegno di inclusione, l’Inps chiarisce cosa bisogna fare per non perdere i soldi
Al prossimo pagamento dell’Assegno di Inclusione (Adi) di marzo 2024 potrebbe risultare problematico. Affinché l’Adi possa continuare ad essere ricevuto, parliamo del nuovo sussidio introdotto dal governo Meloni per sostituire il Reddito di Cittadinanza, l’Inps ha spiegato che le famiglie beneficiarie dovranno fare qualcosa e ormai c’è pochissimo tempo per farlo.
Cosa succede all’Assegno di inclusione se non si presenta il nuovo Isee 2024
Il riferimento è al nuovo Isee aggiornato, come riferito da Today.it, senza di questo, si perde il diritto alla ricezione del pagamento. Se dovesse mancare l’Isee 2024 l’erogazione dell’Adi sarà sospesa. Qualora venga presentata una Dichiarazione sostitutiva unica valida, il sussidio verrà riattivato, e l’Inps chiarisce che sarà incluso anche il pagamento degli arretrati. Se verranno mantenuti i requisiti per ottenere l’Adi ed è stata presentata la certificazione Isee l’anno scorso, “le famiglie hanno già ricevuto l’Assegno di inclusione da gennaio o febbraio (ricorda l’Inps) riceveranno il prossimo pagamento il 27 marzo 2024, se pernangono i requisiti del diritto all’assegno e se risulta presentato l’Isee 2024 alla data di elaborazione dei pagamenti. Senza Isee 2024 l’erogazione della mensilità verrà sospesa fino alla presentazione di una valida Dichiarazione sostitutiva unica”.
Presentazione Isee 2024 all’Inps
Per ottenere l’attestazione ISEE è essenziale compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), un documento che contiene le informazioni necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare e la percezione o meno, all’assegno di inclusione. Ecco i tre modi per presentare la Dsu a fini Isee:
Inps: la Dsu può essere compilata direttamente online dall’interessato utilizzando l’apposito servizio online.
Caf: la Dsu può essere compilata e presentata attraversi i Caf che prestano assistenza gratuita ai cittadini.
Isee precompilato: grazie alla Dsu precompilata con i dati forniti dall’Agenzia delle entrate e da Inps, cui vanno aggiunti quelli autodichiarati da parte del cittadino. Il servizio è disponibile in prova sul sito dell’Inps e sono disponibili tre tutorial che spiegano i vari passaggi necessari per ottenere il modulo precompilato. Il cittadino può accedere direttamente o tramite i Caf, con apposita delega.
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