Assegno unico e universale ancora non versato agli aventi diritto, ecco la nota ufficiale dell’INPS
Polemiche in questi giorni per l’assegno unico e universale: l’INPS: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, non ha ancora pagato i sussidi agli aventi diritto (i versamenti erano previsti nelle date 17, 18 e 19 aprile). Migliaia di cittadini, come riportato da FanPage.it, si sono indignati parecchio per questo consistente slittamento e l’ente previdenziale, dopo giorni di silenzio, ha pubblicato una nota nella quale spiega cosa sta succedendo. Ecco tutti i dettagli.
La nota dell’INPS
“Si riscontra un lieve ritardo rispetto alla data pagamenti – recita la nota INPS – che andranno a regime in pochi giorni. Uno slot di pagamenti ha dato esito negativo. Una volta effettuati gli accertamenti tecnici, anche se con un lieve ritardo rispetto alle date convenute, i soldi partiranno. Tenuto conto dei giorni festivi, questo slot di pagamenti sarà effettuato nei cinque giorni bancari a partire da lunedì 22 aprile“. In sostanza l’assegno unico e universale arriverà a tutti entro il 30 aprile.
Che cos’è l’assegno unico e universale
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. Esso spetta alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni: per ogni figlio minorenne a carico, per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza, per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea, svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego e svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico senza limiti di età.
I requisiti
L’Assegno unico e universale per i figli a carico riguarda tutte le categorie di lavoratori, dunque dipendenti (sia pubblici che privati), autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. Per tutte le info sul provvedimento si consiglia di consultare il sito ufficiale dell’INPS.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.