Ecco perchè a marzo molte famiglie italiane hanno ricevuto degli importi ridotti: cosa fare
Assegno Unico e Adi sono le due nuove prestazioni a sostegno del reddito che da un po’ di tempo a questa parte hanno preso il posto rispettivamente degli assegni familiari e del Reddito di Cittadinanza. Sono ancora parecchi i dubbi che serpeggiano tra gli italiani su alcuni aspetti fondamentale legati proprio all’erogazione di questa prestazione. Soprattutto nel mese di marzo, molti percettori si sono visti ridurre consistentemente l’importo degli assegni o addirittura hanno visto sospesa la stessa prestazione, Ma per quale ragione?
I motivi della variabilità degli importi
Sono ancora tanti i dubbi che serpeggiano tra gli italiani in merito ai requisiti e al funzionamento dell’Assegno Unico e dell’Assegno di Inclusione. Si tratta di misure a supporto del reddito che sono state introdotte di recente e che sono legate strettamente al reddito percepito dal beneficiario. L’importo di queste prestazioni, infatti, non è mai scontato e può dipendere da vari fattori che sono prevalentemente legati al reddito del percettore. Il quantum dell’assegno può dunque variare e questo vuol dire che il percettore non ha adempiuto ad alcuni obblighi.
Gli obblighi legati alla certificazione Isee
Carta ADI ed Assegno Unico, anche se sono destinati ad una platea di beneficiari molto diversa tra loro., a marzo hanno subito la stessa sorte per alcune famiglie italiane. Il nodo della questione riguarda, nello specifico, la certificazione ISEE. Proprio l’Isee, infatti, rappresenta il documento fondamentale che stabilisce gli importi degli assegni che si andranno a percepire. Chi non ha presentato l’Isee aggiornato, dunque, potrebbe vedere l’Assegno Unico diminuire di molto a marzo, addirittura scendendo a 57 euro (l’importo minimo). Mentre l’ADI, per chi non presenta la certificazione aggiornata, potrebbe addirittura venire sospeso.
La prestazione non decadrà
Va precisato che in entrambi i casi non si decadrà dal beneficio, ma la legge prevede che i beneficiari abbiano sempre presentato un’ISEE in corso di validità. In assenza di questo documento che certifica la situazione reddituale e patrimoniale del percettore, le due misure a marzo potranno subire delle modifiche. Gli importi dell’assegno unico rischiano di essere molto più bassi, mentre chi percepisce l’ADI rischia di vedere l’assegno sospeso. Ecco perchè occorre informarsi con l’Inps e con un patronato per capire cosa fare e come rimediare per evitare di perdere altri soldi.
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