Assegno Unico, ecco perchè fino a giugno sarà erogato in ritardo: la nota esplicativa dell'Inps

L'accredito dell’importo avverrà a partire dal giorno 20 del mese, con uno slittamento di circa cinque giorni

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Pagamenti posticipati al 20 del mese per effetto del nuovo sistema Inps: ecco tutti i dettagli

Da pochi giorni l'Inps ha reso noto il calendario dei pagamenti fino al mese di giugno relativi all'assegno unico, la misura a sostegno del reddito introdotta da pochi anni a beneficio delle famiglie con figli a carico. L'accredito dell’importo avverrà a partire dal giorno 20 del mese ma potrebbe subire uno slittamento di circa cinque giorni per questioni di natura tecnica, poiché l'Inps ha aderito al nuovo sistema di gestione della tesoreria statale entrato in vigore dal primo gennaio 2025.

La nota ufficiale

Come ha avuto modo di chiarire l'Inps con una nota ufficiale, solo quelle famiglie che percepiranno l'indennità per la prima volta la vedranno accreditare entro le tempistiche tradizionali, mentre per tutte le altre si dovrà attendere qualche giorno in più. L'ente di previdenza ha anche evidenziato che il 20 marzo saranno versati gli importi che scaturiscono dai conguagli derivanti da ricalcoli sulle prestazioni spettanti. Ricordiamo che coloro che beneficiano dell'assegno unico dovranno aggiornare la propria situazione economica presentando la DSU entro il 30 giugno per evitare la decurtazione dell'assegno.

Come viene definito l'importo

Come è già accaduto negli anni precedenti, l'importo che verrà erogato si baserà sulla numerosità del nucleo familiare richiedente. In ogni caso verrà erogata una cifra massimo di 201 euro al mese  per figlio in caso di Isee inferiore a 17.227,33 euro. Per le famiglie che presentano un Isee superiore a 45.939,56 euro l’importo sarà inferiore e non potrà superare i 57,5 euro per figlio. Maggiorazioni sono previste in caso di figli con disabilità media che potranno percepire 97,7 euro in più. La maggiorazione sale a 109,1 euro in caso di figli affetti da disabilità grave e 120,6 euro in caso di figli non autosufficienti. Vi sono poi altre maggiorazioni previste per le madri con meno di 21 anni alle quali viene riconosciuto un bonus aggiuntivo di 23 euro per figlio.


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Compatibilità con altre misure

Va ricordato che la normativa vigente esclude le prestazioni a sostegno del reddito dalla formazione del reddito stesso e sono da ritenersi compatibili con la fruizione di altre misure economiche destinate ai figli a carico, erogate da regioni, province autonome ed enti locali. Nel caso in cui viene accertata la presentazione di dichiarazioni false, la misura viene revocata con obbligo di restituzione di quanto percepito indebitamente. Va anche ricordato che a partire da marzo 2025 non verranno più erogate le maggiorazioni transitorie alle famiglie con Isee inferiore a 25.000 euro.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.