Attenti a questi prodotti che a fine mese potrebbero pesare molto di più sulle tasche degli italiani
Da adesso alla fine dell'anno la spesa per cibi e bevande per una famiglia è destinata a crescere di altri 200 euro in più; i dati di Assoutenti
L'inflazione ha subito una battuta d'arresto a settembre, ma nei prossimi mesi potrebbe nuovamente rialzare la testa: ecco cosa aumenterà
Sembra non arrestarsi la corsa dei prezzi sui beni di largo consumo. Anche i beni di prima necessità, nei prossimi mesi, non saranno immuni da nuovi aumenti come ha avuto modo di evidenziare in una nota l'associazione dei consumatori Assoutenti, che ha posto l'accento su quanto avverrà a breve con una nuova raffica di aumenti che peseranno per ben 1.600 euro l'anno sul carrello della spesa degli italiani.
I dati che preoccupano i consumatori
Rispetto allo scorso anno, come ha ricordato Assoutenti, il costo dei beni alimentari è cresciuto ancora del 10,7%, Ma il peggio deve ancora arrivare per gli italiani. Secondo una stima effettuata dalla stessa associazione da adesso alla fine dell'anno la spesa per cibi e bevande per una famiglia è destinata a crescere di altri 200 euro in più. Al momento, l'effetto del patto anti-inflazione firmato dal governo con i produttori, non sembra avere avuto un effetto importante, anche se bisognerà attendere ancora qualche settimana per poterne stimare esattamente i benefici per i consumatori.
In crescita il costo dei carburanti e degli energetici non regolamentati
E' vero che l'aumento dei prezzi ha subito una battuta d'arresto nel mese di settembre, facendo registrare una discesa al 5,3%, ma i dati sulla crescita dei prezzi continuano a rimanere molto preoccupanti. Fra i prodotti che a settembre hanno fatto registrare una crescita dei prezzi spiccano i tabacchi, saliti dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Ancora in crescita i prezzi degli energetici non regolamentati come il carburante per gli autoveicoli, soprattutto per quanto riguarda il mercato libero.
I fattori che hanno inciso sull'aumento dei prezzi
La guerra in Ucraina, oltre all'aumento del costo del carburante, hanno prodotto una notevole accelerazione dei prezzi anche nel 2023. A questi due fattori va anche aggiunta la guerra in Medio Oriente che avrà un impatto anche sul trasporto dei beni di prima necessità e delle materie prime. Anche i cambiamenti climatici e la forte siccità hanno giocato un ruolo di primo piano nella crescita dei prezzi così come le emergenze legate alle inondazioni in Emilia Romagna. Se a tutto questo si aggiungono anche le speculazioni in atto, il quadro diventa sempre più a tinte fosche per i consumatori italiani che anche nel prossimo Natale dovranno fare i salti mortali per arrivare a fine mese.
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