Stufe e camini non potranno essere accesi, per riscaldare gli ambienti, in alcune regioni italiane: ecco quali e perché
L’inverno è appena iniziato ma il freddo “circola” da settimane nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni settentrionali: in parecchi territori i cittadini si stanno riscaldando, nelle rispettive case, attraverso termosifoni o altre soluzioni che generano tepore e clima meno rigido. C’è anche chi sta ricorrendo a camini e stufe che però, come stabilito dalle normative italiane, in alcuni casi sono vietati pena il pagamento di multe salatissime. Ecco dove e perché, come riportato da tg24.sky.it.
Le prime due regioni
Lombardia e Veneto sono le “prime della lista” riguardo il divieto di riscaldamento con stufe e camini: la Lombardia dal 2020 ha messo al bando i generatori di calore che impiegano biomassa legnosa, sia per caminetti, che per le stufe certificati con meno di 4 stelle. Glu strumenti con 0/1/2 stelle non possono essere accesi. Per quanto riguarda le stufe a pellet sono ammesse solo quelle stufe che usano pellet di qualità certificato classe A1. Anche in Veneto esiste tutta una serie di regolamentazioni che prevedono anche il divieto di accensione di stufe a legna e caminetti. Nello specifico la nuova norma vieta tassativamente i generatori di calore che presentino una classe inferiore a 3 stelle.
Gli altri territori
Anche la regione Piemonte limita in maniera perentoria l’uso delle stufe e camini con alimentazioni tradizionali. Già dal 2018 non è possibile fare uso di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, con inferiori a 35 kW di potenza e con classe energetica inferiore a 3 stelle. La regolamentazione fa una distinzione di base tra zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” che dal 2019 ha messo al bando i generatori di calore a biomassa con potenza non superiore a 35 kW, e classe a 3 stelle. In Emilia-Romagna, invece, è possibile installare caminetti e stufe, ma solo con classe emissiva certificata 3 stelle o superiore. E’ stato invece istituito in Toscana l’obbligo di catasto semplificato dei camini, mentre sono state messe al bando le caldaie e stufe alimentate a biomasse.
Perché sono state ideate le multe?
Le multe, che possono arrivare fino a 5000 euro in caso di segnalazione del problema, e sono finalizzate a disincentivare l’uso di tali sistemi di riscaldamento per tutelare l’ambiente ed evitare di gravare sul riscaldamento climatico in atto. Infatti l’impiego massiccio di stufe e dei camini contribuisce all’inquinamento atmosferico, peggiorando in modo deciso la qualità dell’aria. Le normative applicate, in tal senso, non sono uguali in tutta Italia ma variano da regione e regione. Per non andare incontro a brutte sorprese nell’accensione di stufe e camini occorre conoscere i regolamenti delle proprie regioni in materia di riscaldamento domestico.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.