Il bambino di 13 mesi ucciso da due pitbull tiene ancora banco
Aveva appena 13 mesi il bambino che ha subito l’aggressione di due pitbull che azzannandolo più volte lo hanno ucciso. La tragedia è avvenuta ieri mattina, intorno alle ore 8:20, nelle vicinanze della villetta a due piani situata in una zona di campagna, in via Caracciolo a Campolongo, nella periferia di Eboli, nei pressi della litoranea, in provincia di Salerno. Il bambino si trovava avvolto in una coperta e in braccio allo zio Simone, c’era anche la mamma che doveva accompagnare l’altra figlia piccola a scuola. Né lo zio, né la madre sebbene ci abbiano provato sono riusciti a salvare il bimbo, anzi, sono stati feriti ad una gamba. E’ intervenuto anche un altro fratello della mamma, lo zio Giuseppe, munito di bastoni con il fratello Simone hanno provato il tutto per tutto, ma non c’è stato niente da fare. La proprietaria dei due pit bull ha avuto un malore in seguito all’accaduto.
Parla l’addestratore cinofilo Massimo Perla che appare stupito
Il Gazzettino riporta quanto affermato dall’addestratore cinofilo Massimo Perla: “Io mi meraviglio e mi stupisco che ne succedano così poche vista la superficialità di molte persone che hanno cani. Anche un barboncino può essere pericoloso e decidere di mordere, ma un cane con una mascella possente come un pitbull è chiaro che è notevolmente più pericoloso”.
Come evitare tragedie simili
Per evitare altre tragedie simili, Massimo Perla afferma che “bisogna essere persone sagge e se si sceglie un cane del genere è necessario fare un corso per avere un animale di quel tipo. Spesso, certi educatori tendono a consigliare di lasciare libero il cane e di esprimersi e non dirgli mai no: è sbagliato! Queste razze importanti possono procurare molti danni. Quello che è successo a Eboli non deve meravigliare. C’è troppa superficialità. Mi capita spesso che arrivano genitori con pitbull o rottweiler che sono stati acquistati da un figlio, che non se ne occupa più e lascia il cane alla madre, la quale magari è una signora di 80 anni che lo chiama ‘micio, micio’. Bisogna essere preparati“.
Perla sulla tragedia di Eboli
“Un bambino di 15 mesi che piange può essere uno stimolo per il cane, può essere percepito coma una preda che sta piangendo. Nel caso di Eboli erano addirittura due animali: basta una stupidaggine per far scattare dei cani che non sono preparati. Nel mio centro, con tutte le tipologie di cane, le più piccole ma soprattutto le più grandi, una donna incinta deve necessariamente passare per un determinato percorso. Bisogna imparare a far stare a terra il cane mentre si allatta, a non suscitare gelosie, a non lasciarlo mai solo con il bimbo. Il cane va abituato alla carrozzina, alla culla. Consiglio, ad esempio, di scaricare il suono dei vagiti da Internet e farlo sentire al cane prima della nascita del neonato. Il cane deve capire che, gerarchicamente, nella famiglia è il primo dopo l’ultimo degli umani”
Se è meglio evitare, visto i rischi, un cane del genere, Perla dice che alcuni cani sono impegnativi: un pitbull è un predatore e se messo nelle mani di qualcuno non è preparato adeguatamente può diventare un problema. “Un cane come quello non va mai lasciato sciolto dal mio punto di vista – continua Perla – Non tutti possono avere un cane del genere, non si può scherzare. Ci sono tanti cagnolini, perché una famiglia dovrebbe comprarsi un cane così difficile da gestire in determinate situazioni? Secondo me, uno che ha famiglia non dovrebbe comprarsi un cane come un pitbull. Al giorno d’oggi non ha più neanche senso il “cane per difesa”, il cane guardia: esistono i sistemi d’allarme“.
Nuove regole
Secondo l’addestratore cinofilo Perla, ci vogliono nuove regole. “Pensiamo a come vivrà da oggi in poi il proprietario di quei cani (i pitbull di Eboli), a cui probabilmente non è stato spiegato che le variabili per un cane del genere sono tantissime. È una frase che si sente dire spesso, ma è vera e non ci sono leggi a riguardo: il proprietario deve essere educato ancora prima degli animali. Servono persone esperte per un cane del genere. Bisogna regolarizzare. Io capisco benissimo lo star male di queste persone però bisogna cominciare a far sì che le leggi puniscano queste situazioni. Se ti prendi un cane ne devi essere penalmente responsabile. I cani vanno educati e scelti cani più gestibili“.
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