Ecco in cosa consiste il bonus riconosciuto dallo Stato a coloro che si trovano in condizione di non autosufficienza
Con la nuova manovra finanziaria il governo ha deciso di confermare anche per il 2025 il cosiddetto bonus colf e badanti. Si tratta di un generoso rimborso spese che può raggiungere fino a 3.600 euro annui per i datori di lavoro muniti di apposita certificazione che ne attesti la non autosufficienza. Il bonus prevede anche l’erogazione di 300 euro per coloro che sostituiscono una badante in maternità. Con questo provvedimento l’intento del governo è quello di regolare il settore del lavoro domestico offrendo agevolazioni e vantaggio economici a chi assume i collaboratori.
Requisiti
Con questo bonus il governo intende coprire almeno in parte le spese per pagare colf e badanti a beneficio di coloro che soffrono a causa di patologie invalidanti. Entrambi i bonus sono erogati da Cas.Sa.Colf, lo strumento previsto dal Contratto collettivo nazionale del lavoro domestico che prevede tutele per chi lavora nel settore. Nella manovra finanziaria sono stati inseriti anche i requisiti e le modalità di erogazione di tali rimborsi.
Come funziona il bonus
Secondo quanto prevede la normativa in vigore, il bonus in questione consiste nell’erogazione di un rimborso mensile pari a 300 euro per un massimale di 3.600 in un anno. Si tratta di una agevolazione che riguarda che versa in condizione di non autosufficienza che dovrà, in ogni caso, risultare da apposita documentazione medica senza la quale non è possibile ottenere il beneficio. Il richiedente dovrà anche risultare iscritto al fondo Cas.Sa.Colf prima del compimento dei 60 anni e aver versato almeno un anno di contributi.
Come si riconosce lo stato di non autosufficienza per ottenere il bonus
La condizione fondamentale per ottenere il bonus è quella di essere non autosufficiente in maniera permanente e non transitoria e che tale condizione venga ufficialmente riconosciuta da apposita documentazione. Sarà una commissione medica indicata dal fondo a provvedere a tale riconoscimento, verificando le condizioni di autonomia del datore di lavoro nello svolgimento di una serie di attività quotidiane.
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