Ecco come funziona il bonus matrimonio chiesa, chi può richiederlo e in cosa consiste
Buone notizie per chi ha in cantiere un matrimonio: sta per essere stanziato un bonus speciale, come riportato da Leggo.it, in favore delle coppie che hanno deciso di dirsi il fatidico “sì” nella più classica delle maniere, ovvero in chiesa. L’indennizzo riguarda una platea ben precisa di “sposini” e darebbe loro una grande mano nell’organizzazione e nella gestione delle nozze. Ma come funziona e chi può usufruirne? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul bonus matrimonio, come riportato da Leggo.it.
Il bonus matrimonio in chiesa
La proposta di legge legata al bonus matrimonio in chiesa (al vaglio della Camera dei Deputati) prevede una detrazione sull’imposta lorda IRPEF del 20% che potrebbe essere riconosciuta in dichiarazione dei redditi per le spese documentate legate alla celebrazione delle nozze religiose. In questo modo, dunque, sarebbe possibile detrarre spese consistenti come quelle gli abiti per gli sposi, addobbi floreali, bomboniere e servizi di ristorazione, acconciatura, musicale e fotografico. La detrazione del 20% viene calcolata su un importo massimo di 20mila euro da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo (4mila l’una).
Chi può usufruirne
Il bonus spetta alle coppie under 35 in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana da almeno 10 anni e un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), riferito al reddito dichiarato all’anno precedente, non superiore a 23.000 euro a coppia, ovvero non superiore a 11.500 euro a persona. Sono attese ulteriori notizie su come richiedere il bonus matrimonio in chiesa, disponibile non appena la proposta di legge AC n. 97 sarà approvata dai due rami del Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.