Bracciante morto, le strazianti parole della moglie: "Ho implorato il padrone di portarlo in ospedale, ma lui..."
La tragedia del bracciante agricolo, parole strazianti ma anche dure della moglie Sony. Il racconto degli amici.
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Bracciante indiano morto
E' davvero una brutta e drammatica storia quella del bracciante agricolo indiano Satnam Singh. Con la moglie Sony avevano lasciato il proprio Paese, l'India, in cerca di una vita migliore. Lei ha 26 anni, lui 31 e ha lavorato senza permesso di soggiorno, ovvero in nero, per 12 ore al giorno e una paga di 5 euro l'ora, per lavorare nei campi dell'agro pontino. La moglie ha visto il marito tranciarsi un braccio in un macchinario e lasciato davanti casa con l'arto superiore in una cassetta della frutta. Agghiacciante.
Le parole strazianti di Sony
Sony non si dà pace, non ce la fa a prendere coscienza che il marito non c'è più, lo dicono gli amici e le persone che li conoscono. Il sogno di una vita si è infranto ieri, 19 giugno, nell'ospedale San Camillo di Roma, quando i medici hanno riferito a Sony che Satnam aveva perso troppo sangue e che non ce l'avrebbe fatta. Inoltre, erano state riscontrate diverse fratture. Lei continuava a dire:"Ho solo te, non te ne andare“. “Se muore lui, muoio io. Se vive lui, vivo io“. Queste frasi ripeteva ai medici e a Laura Hardeep Kaur, segretaria Flai Cgil di Latina e Frosinone con lei a sostenerla. La giovane non riesce a darsi pace e dice anche: “Io sono indiana, l'Italia non è un Paese buono“, tra lacrime e rabbia, con la disperazione di non sapere cosa fare adesso, lo comunica anche ai suoi genitori al telefono dall'India.
Il racconto di Sony ai carabinieri
Sony ha dovuto ripercorrere tutta la vicenda, compreso l'incidente ai carabinieri di Borgo Podgora, una frazione di Latina, dove ha dovuto anche firmare un permesso di autopsia. Le sue parole, sintetizzate da La Repubblica, sono una pesante condanna. “Ho visto l'incidente, ho implorato il padrone di portarlo in ospedale ma lui doveva salvare la sua azienda agricola. Ha messo davanti a tutto la sua azienda agricola. Il proprietario ha preso i nostri cellulari per assicurarsi che nessuno sapesse della situazione in cui stavamo lavorando. Poi ci ha messo in un furgone privandoci la possibilità anche di chiamare i soccorsi“. Stando ai racconti dei testimoni, dunque, la moglie per prima, Satnam ha perso per almeno un'ora e mezza prima che arrivasse l'ambulanza. Mentre il caporale si occupava di pulire il camioncino per eliminare ogni traccia di sangue.
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Il racconto degli amici
Sony e Satnam erano una coppia affiatata e, quando lei si ammalava, a lui piaceva prendersi un giorno libero dal lavoro per stare con lei, così non sarebbe rimasta sola. Non aveva altro che se stessi e rispettava moltissimo la moglie. Un bracciante ha deciso di testimoniare davanti ai carabinieri su quanto accaduto lunedì scorso, 17 giugno, presso l'azienda agricola Latina, dove lavorano complessivamente 8 persone. Anche lui però, non ha il permesso di soggiorno. “Ho comunque deciso di correre il rischio di essere espulso dall’Italia con un provvedimento di espulsione, lo devo a Satnam e a sua moglie“. Per questo motivo, la Flai Cgil sta chiedendo permessi di soggiorno per motivi di giustizia, così da consentire, a chi era presente, di raccontare questa tragedia.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.
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