Nonostante le promesse del governo, con la nuova manovra finanziaria è stato aumentato il costo di pannolini e prodotti per l’infanzia per via dell’aumento dell’Iva
I tanti proclami sugli aiuti alla maternità sono rimasti lettera morta dopo l’approvazione della nuova manovra finanziaria (ormai diventata legge) che conterrà delle notizie indigeste per le nuove mamme. Con la nuova legge di Bilancio che entrerà in vigore a partire da gennio 2024, aumenterà anche l’Iva su determinati prodotti dell’infanzia. Una spiacevole sorpresa per tante famiglie italiane, già oberate da spese esorbitanti per l’acquisto di prodotti destinati ai bambini in tenera età.
I prodotti che aumenteranno di prezzo
Come ha avuto modo di sottolineare un articolo di oggi del Corriere della Sera, a vedere risalire l’imposta sul valore aggiunto dal 5 al 10% saranno tanti prodotti che normalmente vengono acquistati per alimentare e curare i bambini, come latte, preparazioni alimentari per la prima infanzia e pannolini, ma non solo. L’Iva aumenterà anche per altri prodotti normalmente acquistati dalle donne, come assorbenti, tamponi e coppette mestruali. Gli aumenti in arrivo riguarderanno anche i seggiolini per bambini da installare nelle auto. In questo caso l’Iva balzerà dal 5 al 22%.
Le promesse non mantenute
Si tratta di un vero salasso per tante famiglie italiane dopo che la precedente manovra del 2023, aveva ridotto l’aliquota. Nonostante le tante promesse del governo per tutelare e agevolare la maternità, i fatti hanno dimostrato lo scarso impegno delle istituzioni per favorire la natalità. Uno studio elaborato da Play Like Mum ha evidenziato come le famiglie italiane con un bambino o una bambina piccola, spende circa 327 euro per curare e alimentare i propri figli nel primo mese di vita, tra salviette, pannolini e altri prodotti. Si tratta di una spesa che non ha praticamente eguali al mondo.
La differenza con gli altri paesi
Per ogni cambio, tra pannolino e salviette, in Italia si spende circa un euro contro i 63 centesimi in Francia e i 57 centesimi in Austria, oltre ai 52 centesimi in Germania. Nonostante l’impegno delle opposizioni di far passare un emendamento che impedisse l’aumento dell’Iva, il governo ha tirato dritto per la propria strada decidendo di aumentare l’Iva sui prodotti per l’infanzia. Le polemiche tra le opposizioni su questo tema saranno destinate a proseguire ancora a lungo.
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