
La Pace Contributiva servirà a riscattare fino a 5 anni contributivi utili per anticipare il diritto alla pensione
I lavoratori italiani che a causa di una carriera discontinua accusano dei “buchi contributivi” possono rimediare agendo tempestivamente, sfruttando una nuova misura denominata “Pace contributiva” tramite la quale è possibile riscattare i contributi mancanti. Per fare ciò è possibile presentare una domanda di riscatto all’Inps fino al 31 dicembre 2025. La nuova misura consente di effettuare “il riscatto parziale o totale dei periodi non coperti da contribuzione – spiega una nota dell’Inps – nella misura massima di cinque anni”.
I destinatari della misura
La Pace Contributiva si può applicare solo ed esclusivamente a quei lavoratori che hanno iniziato a versare i propri contributi in data successiva al 31 dicembre 1995 e prima del 1° gennaio 2024. In questo modo il governo tende la mano a tutti quei contribuenti che non possono andare in pensione a causa di qualche contributo mancante. Sanando questo buco, si può accedere così alla meritata pensione aggiungendo fino a cinque anni alla propria carriera contributiva. Va anche chiarito che si tratta di una misura esclusivamente volontaria.
Chi può riscattare i contributi mancati e gli esclusi
La possibilità di riscattare i contributi mancanti viene offerta dalla attuale legge a tutti quei contribuenti che risultano “iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle sue forme sostitutive ed esclusive”. Quindi risulta appannaggio anche di commercianti, autonomi e artigiani, iscritti alla Gestione Separata”. Non potranno accedere a questo beneficio coloro che invece hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995 e coloro che percepiscono un trattamento pensionistico diretto. I periodi contributivi che si possono riscattare non devono essere antecedenti alla data della prima occupazione.
Come e quando presentare la domanda
Il riscatto volontario dei contributi servirà non solo per andare in pensione ma anche per ottenere un assegno mensile più elevato, poiché contribuiscono alla crescita del montante. Il riscatto può essere versato in una soluzione o rateizzato fino a 120 mensilità. La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2025 mediante il portale web dell’Inps, o tramite gli enti di Patronato. La documentazione che va allegata include buste paga o contratti, libretto di lavoro, attestazioni del centro per l’impiego e comunicazioni aziendali. Tutto ciò che dimostra la continuità dell’impiego è accettata dall’Inps ai fini del riscatto.
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