Cosa fare se scoppia una guerra nucleare? Dove è possibile rifugiarsi in Italia? Ecco la possibile risposta
I tanti focolai di guerra che si sono aperti negli ultimi anni, ha reso sempre più probabile l’ipotesi di un allargamento del conflitto tra il blocco russo-cinese e i paesi occidentali. Se l’incubo nucleare sembrava ormai relegato solo ed esclusivamente all’eventualità di un incidente nucleare, oggi il vero spauracchio è rappresentato da possibili attacchi atomici fra le grandi potenze nucleari. Ma cosa fare in caso di guerra nucleare? Esistono dei rifugi in Italia dove ripararsi per mettersi in salvo?
I rifugi in Italia
Di certo l’Italia abbonda di rifugi antiaerei, ma in quanto a rifuti antiatomici, la situazione è ben diversa. Il più grande rifugio antiatomico è collocato ai piedi del Monte Moscal che si trova nel piccolo Comune di Affi, 2.360 abitanti in provincia di Verona, in Veneto. Il rifugio si chiama West Star, letteralmente “Stella d’Occidente”, un nome che venne utilizzato dalla Nato che contraddistingueva il bunker segreto del “Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa”.
Le caratteristiche del rifugio
Di certo è l’unico rifugio antinucleare in Italia in grado di resistere alla potenza di ordigni nucleari da 100 chilotoni. Una potenza che è paragonabile a cinque volte la bomba che Enola Gay scagliò a Hiroshima. La superficie di questo bunker è di circa 13 ila metri quadrati e si trova a 150 metri sotto terra. Il bunker, prima di essere ceduto definitivamente allo Stato Italiano, apparteneva al comune di Affi. Si tratta di un bunker che è stato dismesso nel 2010 ma che potrebbe essere ripristinato in poco tempo, nel caso fosse necessario.
Sarebbe un rifugio sicuro?
Ma chi riuscisse a entrare nel rifugio di Affi, sarebbe da considerare davvero al sicuro? In realtà le cose non starebbero così. Le attuali bombe hanno una potenza anche di 10 megatoni, ecco perchè un bunker capace di resistere ad una potenza massima di 100 chilotoni non sarebbe idoneo a preservare la vita dei rifugiati. Fra l’altro, per farlo funzionare, bisognerebbe rimettere in funzione almeno gli impianti indispensabili, fra i quali anche il sistema di chiusura ermetica delle porte antiatomiche. Andrebbe sistemato anche il fondamentale impianto di areazione, considerato che ospiterebbe per molti anni almeno un migliaio di persone.
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