Caldaia, ecco cosa va fatto per legge: attenzione alle sanzioni. Tutti i dettagli
Caldaia, ecco cosa va fatto per legge: a quanto ammontano le sanzioni per i trasgressori, tecnici compresi? Scopri tutto quello che c'è da sapere.
Caldaia, ecco cosa va fatto per legge
Controllare periodicamente la propria caldaia è obbligatorio per legge, altrimenti si rischiano multe. Per garantire la sicurezza della casa, scongiurando danni e malfunzionamenti pericolosi, così come usufruire di un corretto funzionamento volto a limitare lo spreco di energia, è importante procedere alla manutenzione della caldaia. E poi, come anticipato c'è il discorso delle sanzioni eseguite nei confronti dei trasgressori.
Come riporta Il Giornale, il proprietario di casa è responsabile della manutenzione della caldaia, nel caso in cui viva nell'immobile e se non è presente un impianto di riscaldamento centralizzato. In quest'ultimo caso, il responsabile è l'amministratore condominiale. Se si parla di locali in affitto, la responsabilità è sia del proprietario dell'immobile che dell'affittuario. Al locatore spetta occuparsi degli interventi straordinari, della sostituzione, del collaudo e della installazione della caldaia. L'inquilino, invece, deve provvedere a tutto ciò che riguarda la manutenzione ordinaria (pulizia, controllo dei fumi, eventuale sostituzione componenti usurati).
La manutenzione ordinaria può costare tra i 50 e i 100 euro, dipende dagli interventi da fare. Il cosiddetto bollino blu che garantisce l'effettuato controllo dei fiumi, ha un prezzo fisso di 13 euro. La manutenzione straordinaria è molto cara, arriva anche a 600 euro.
Come procedere nella manutenzione
A seconda del tipo di alimentazione, della data di installazione e della potenza dell'impianto, cambia la frequenza della manutenzione ordinaria. C'è un libretto della caldaia in cui viene solitamente indicata almeno la data per la manutenzione ordinaria che dovrebbe essere segnalata dal tecnico che si occupa periodicamente dell'impianto. Solitamente, i controlli vengono eseguiti una volta all'anno, ma ci sono caldaie che hanno bisogno di più frequenti manutenzioni. Per quanto concerne il controllo dei fumi, si va da un controllo all'anno per le caldaie con potenza superiore a 100 kW con combustibile solido o liquido, a ogni due anni per gli apparecchi con potenza superiore 100 kW a gas metano o Gpl e per le caldaie tra 10 e 100 kW a combustibile solido o liquido. Per quelle caldaie con potenza tra 10 e 100 kW a gas metano o Gpl i controlli possono essere effettuati anche ogni 4 anni.
Per le stufe piccole o le caldaie con potenzia inferiore ai 10 KW, i controlli non sono obbligatori. E' bene ricordare che dopo ogni controllo, il tecnico deve rilasciare un attestato con tanto di copia per il proprietario e il Comune.
Le sanzioni
Se non vengono eseguiti i controlli sulla caldaia, si può essere soggetti a sanzioni. In caso di mancata compilazione del libretto relativo agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, si rischia una sanzione dai 500 ai 600 euro. Anche il tecnico che si è occupato della manutenzione ma senza compilare il libretto può ricevere una multa dai mille ai 6mila euro. In caso di manutenzione non effettuata, il responsabile può vedersi comminare una sanzione che va dai 50 ai 3mila euro.
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Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.