Campi Flegrei, il governo lavora al piano di evacuazione: come dovrà avvenire e cosa potrebbe accadere

Il ministro Musumeci ha sferrato l'attacco con chi si è reso protagonista di questa situazione denunciando l'eccessiva antropizzazione del territorio sotto il Vesuvio

Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci
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Ecco le parole del Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, sull'attuale crisi simica in corso nei Campi Flegrei

“Bisogna essere pronti a tutto”. E' questo il mantra che gli esponenti del governo che hanno partecipato al Consiglio dei Ministri straordinario di ieri, hanno ripetuto ai giornalisti dopo il vertice di Palazzo Chigi dedicato alla crisi sismica in atto nei Campi Flegrei. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha parlato di situazione molto complessa nel vulcano partenopeo. Dopo le parole del ministro, sono cresciute le possibilità di una evacuazione della zona, anche perchè, secondo il governo, 80 mila persone che vivono sotto il vulcano “sono troppe”.

L'attacco di Musumeci contro chi ha favorito questa situazione

“L'eccessiva antropizzazione del territorio – ha spiegato il ministro Musumeci – andava impedita in passato ed oggi crea problema ai fini del piano speditivo di evacuazione”. Il governo sta lavorando alacremente con la prefettura, i Comuni sotto il vulcano e la Regione Campania, per definire un piano di evacuazione che venga attuato nel minor tempo possibile. Da Musumeci è giunto anche il monito nei confronti di chi ha creato questa situazione scegliendo di vivere nell'area dei Campi Flegrei. “Ce ne ricordiamo solo quando la terra trema – ha denunciato il ministro della Protezione Civile – e questo è un grande limite, serve una convivenza vigile col pericolo. Se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile con una maggiore consapevolezza”.

Prosegue lo sciame sismico

Intanto la crisi sismica prosegue senza sosta. Numerosissime sono state le scosse anche nelle ultime ore. Nella giornata di ieri è stata registrata una scossa di magnitudo 3.6, a una profondità di 2 km. Un sisma che è stato avvertito anche ai piani alti in diversi quartieri di Napoli. Sono tanti i residenti che hanno scelto di trascorrere la notte in strada dopo la scossa di M 4.4, la più forte che ha interessato l'area partenopea dopo il forte terremoto del novembre del 1982. Al momento le famiglie che sono state sgomberate sono 46. Le istituzioni hanno deciso inoltre di evacuare il carcere femminile di Pozzuoli dove si trovavano 138 detenute.


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L'apprensione costante dei residenti

Momenti di panico si sono vissuti nelle ultime ore tra le famiglie che vivono in alcuni comuni vesuviani, che hanno preso d'assalto i bancomat per avere liquidità così come sono stati “saccheggiati” alcuni supermercati per fare provviste nell'eventualità di una nuova forte scossa o di un possibile provvedimento di evacuazione. Diversi esponenti poilitici del luogo hanno invocato un “sisma bonus" per consentire ai residenti di intervenire sulle proprie abitazioni per effettuare i necessari adeguamenti antisismici.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.