Nel Piano strutturale di bilancio allo studio del governo è prevista l’ipotesi di aumentare la tassazione sul gasolio
Secondo le ultime indiscrezioni che stanno circolando negli ambienti vicini all’attuale governo italiano, si starebbe prospettando un 2025 molto “caldo” per tutti gli automobilisti italiani. Nel piano strutturale di bilancio che il governo sta approntando in questi giorni, sarebbe stata introdotta anche una nuova tassazione sul gasolio. Una decisione che ha già suscitato la reazione veemente di Assoutenti che ha parlato di una “Stangata da 3,1 miliardi”.
I dati che preoccupano i consumatori
“Su ogni litro di gasolio acquistato dagli automobilisti italiani – ha spiegato Assoutenti in una nota ufficiale– il 56,1%, pari a 0,91 euro al litro ai prezzi attuali, se ne va in tasse a titolo di Iva e accise. Situazione anche peggiore per la benzina, dove la tassazione pesa per il 59,8%, pari a 1,04 euro per ogni litro di verde“. Attualmente le accise sulla benzina ammontano 0,728 centesimi, mentre sul gasolio l’imposta che grava è pari a 0,617 euro/litro.
La proposta di Assoutenti
Questa ipotesi ha atto scendere sul piede di guerra i consumatori che vorrebbero far desistere il governo dall’idea di aumentare le imposte sui carburanti. Come ha spiegato Gabriele Melluso (presidente di Assoutenti), il governo dovrebbe applicare “accise mobili in grado di compensare gli aumenti dei prezzi industriali attraverso una proporzionale riduzione del peso fiscale”.
La stangata che si profila
Solo nel 2023 gli italiani hanno sborsato complessivamente 38 miliardi di euro a causa della tassazione sui carburanti. Se davvero si dovesse verificare un aumento delle accise sul gasolio per allinearle a quelle sulla benzina, il maggior esborso per gli automobilisti sarebbe di 5,5 euro a pieno, che equivarrebbe appunto ad una stangata da 3,1 miliardi di euro all’anno in base ai consumi stimati. Un vero salasso, in una fase storica in cui l’aumento generale del costo della vita sta falcidiando i bilanci delle famiglie.
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