Il folle aumento dei prezzi del carburante sta costringendo molti gestori ad abbandonare l’attività a causa della crisi del settore
La corsa dei prezzi del carburante sembra inarrestabile. Molti automobilisti sono ormai allo stremo per via dell’alto costo dei carburanti (e non solo), mentre gli stipendi sono rimasti fermi al palo e il potere d’acquisto delle famiglie di sta pian piano prosciugando sempre più. I bonus del governo servono solo a tappare qualche falla ma non sono in grado di risollevare i problemi economici di milioni di famiglie che ormai faticano ad arrivare a fine mese.
La benzina ha superato abbondantemente la soglia dei due euro
Il rincaro dei prezzi ha scatenato una vera e propria corsa alla ricerca della migliore offerta, mentre le stazioni di servizio delle autostrade sono costrette a far lievitare il costo della benzina a oltre la soglia dei due euro con punte che arrivano a sfiorare i 2,2 euro al litro in alcuni distributori nelle autostrade del nord. Una situazione che sta complicando la vita anche ai titolari dei distributori che sono ormai sull’orlo del baratro. Emblematica la situazione in un Q8 in via Comacchio nel ferrarese, i cui titolari sembrano ormai intenzionati a chiudere i battenti una volta per tutti dopo 27 anni di attività.
Lo sfogo degli esercenti
In una intervista rilasciata ad un quotidiano, la coppia che gestisce il distributore ha annunciato l’imminente chiusura: “A fine anno chiudo. Peccato, quando ho cominciato non mi sarei mai aspettato che sarebbe finita così. Solo per la macchinetta per pagare se ne vanno 7mila euro all’anno, soldi che finiscono alla banca e alla società petrolifera. Io, nemmeno un euro”. Anche chi lavora sta cercando di utilizzare la macchina meno possibile”,
Gli insulti degli automobilisti
Anche i titolari di uno stabilimento dell’Agip sito in via Ravenna, lavorano con il padre da quando ne aveva diciotto si lamentano per i tanti insulti ricevuti da parte degli automobilisti per i prezzi troppo elevati. “Il nostro guadagno si misura in centesimi, i prezzi li fanno altri. Non certo noi”. È stato il loro sfogo affidato al Resto del Carlino. “Come fai a lavorare così, ti guardano storto. Siamo noi a metterci la faccia, per dieci ore al giorno”.
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