E’ stata istituita una commissione di esperti che dovrà valutare tutte le soluzioni per ridurre il volume di cartelle giacenti nei magazzini
Nonostante la nuova riforma delal riscossione, rimane ancora elevato l’importo delle cartelle ancora non riscosse che già all’interno del magazzino AdER. Si parla di una cifra che supera i 1.200 miliardi di euro. Fra le possibili strategie per il discarico di questa imponente mole di crediti potrebbe nuovamente emergere l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che sicuramente rappresenterebbe una delle vie più “snelle” e immediate per recuperare anche se parzialmente i propri crediti.
Cosa prevede l’attuale normativa
L’articolo 7 del Dl 3 luglio, ha istituito di fatto una commissione di esperti, supportata dall’Agenzia delle Entrate, che dovrà trovare le soluzioni più congeniali per snellire il magazzino AdER. Dovranno essere individuati i termini per procedere al discarico di tutto o di parte del magazzino della riscossione. La commissione sarà chiamata, entro il 31 dicembre 2025, a trovare una soluzione idoena ad annullare in tutto in parte tutti quei carichi affidati dal 2000 al 2010. Entro il 31 dicembre 2027, invece, si dovrà trovare una soluzione per i carichi dal 2011 al 2017.
Le criticità del sistema e le possibili soluzioni
L’idea di una nuova rottamazione delle cartelle o il saldo e stralcio dei debiti maturati dai contribuenti, appare quella più verosimile per recuperare con minori costi una buona parte dei crediti pregressi. Alla luce delle attuali criticità del sistema della riscossione, il magazzino ha accumulato nel corso degli anni una mole incredibile di crediti non riscossi, buona parte dei quali non più riscuotibili”. Come ha evidenziato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, il 40 per cento appare di difficile recuperabilità per via delle attuali condizioni economiche dei soggetti debitori.
Quanti sono i crediti recuperabili
Degli oltre 1.200 miliardi che ancora non sono stati riscossi, come ha precisato lo stesso Ruffini, l’8 per cento dei crediti, pari a più di 100 miliardi di euro, è al momento sospesa per effetto di specifici provvedimenti di sospensione delle attività di recupero, anche per effetto della rottamazione quater. I crediti ancora effettivamente recuperabili ammontano a 101,7 miliardi di euro. Numeri che quindi faranno da base al lavoro della commissione istituita con la riforma della riscossione e per i quali dovranno essere trovate le formule più adeguate per ottenere un immediata e solerte riscontro.
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