Caso Liliana Resinovich, il giallo della telefonata: "La mattina della scomparsa alle 10:56..."

L'ultima indiscrezione sul caso Liliana Resinovich, il giallo della telefonata del giorno della scomparsa e cosa c'entra Claudio Sterpin

Una foto tratta dal profilo Facebook di Liliana Resinovich, 63 anni, scomparsa dalla sua abitazione a Trieste lo scorso 14 dicembre, 5 Gennaio 2022. Fonte foto: ansa.it
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Le ultime notizie sul caso Liliana Resinovich, spunta il giallo di una telefonata respinta quando la donna non era in possesso dello smartphone

Proseguono le indagini sul caso Liliana Resinovich e la Procura di Trieste sta vagliando nuovi elementi per scoprire cosa sia accaduto alla 63enne triestina trovata senza vita, a gennaio 2022, tre settimane dopo la sua misteriosa scomparsa. L'inchiesta era ad un passo dall'archiviazione per suicidio, richiesta poi respinta, e gli inquirenti si concentrano ora su una presunta chiamata respinta dal telefono di Liliana quando però lei non era in casa. Qualcuno ha preso il suo smartphone rigettando la telefonata? Ecco cosa emerge dalla puntata di ieri di “Chi l'ha Visto?“.

La chiamata respinta

Alle ore 10.56 del 14 dicembre 2021, giorno della sparizione della Resinovich, Claudio Sterpin ha provato a chiamare Lilli ma qualcuno avrebbe rifiutato la telefonata: il tutto è stato dimostrato dal consulente Francesco Zorzi che ha analizzato (tra le varie cose) i dispositivi della donna per ricostruirne alcuni movimenti. Sembrerebbe che il telefono fosse regolarmente in funzione e che quindi una persona misteriosa (non Liliana) avesse rigettato volontariamente la chiamata di Sterpin. I sospetti ricadevano sul marito Sebastiano Visintin, dalla posizione molto ambigua in questa triste vicenda, ma lui ha già affermato che, rientrando in casa a mezzogiorno, avrebbe ritrovato le luci accese…

Le chiavi di casa

Da capire anche che fine abbiano fatto le chiavi di casa di Liliana, le quali non sono state mai ritrovate e che non erano presenti nella casa in cui viveva con il marito. Nella borsa della donna c'erano solo le chiavi di riserva ma non quelle che usava di solito per aprire e chiudere casa. Le indagini si fanno sempre più complesse ma la Procura di Trieste non si arrende e continua a cercare la verità.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.