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Caso Liliana Resinovich, tentata truffa ai danni del marito Sebastiano Visintin: “Sono tuo figlio…”

Una truffa quasi perfetta, sfruttando il momento di fragilità, ha visto come vittima Sebastiano Visintin: ecco cos'è successo

Caso Liliana Resinovich, tentata truffa ai danni del marito Sebastiano Visintin: “Sono tuo figlio…”
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, all'esterno del palazzo in cui risiede a Trieste, 11 gennaio 2022. ANSA/Alice Fumis

Tentativo di truffa ai danni di Sebastiao Visintin, ecco cos’è successo all’ex marito di Liliana Resinovich

Non è un buon periodo per Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la donna trovata morta ormai due anni fa a Trieste e sulla cui scomparsa non si riesce a far luce: il caso è stato recentemente riaperto, con tanto di riesumazione del cadavere della donna, dopo l’archiviazione per suicidio. Nel frattempo però Visintin, come riportato da Corriere.it, avrebbe subito un tentativo di truffa proprio in questi giorni: ecco cosa è successo al 73enne veneto.

La truffa

Il signor Visintin ha ricevuto un messaggio da quello che si è fatto passare per il figlio, che però da diverso tempo ha preferito allontanarsi dal papà in seguito alle indagini sulla terribile morte di Liliana Resinovich. “Ciao papà, questo è il mio nuovo numero – recita il messaggio – il mio vecchio cellulare è rotto, puoi mandarmi un messaggio via WhatsApp?”. Sebastiano, ovviamente, avrebbe risposto al messaggio e la conversazione sarebbe andata avanti per un po’ finché il presunto figlio gli avrebbe chiesto urgentemente un prestito per pagare alcune bollette.

L’epilogo

Il vedovo, in preda al sollievo per esser riuscito finalmente a parlare con il figlio, avrebbe chiesto l’ammontare dei soldi da prestare e la risposta è stata 1955 euro. Visintin era praticamente pronto a versare la cifra sul conto indicato da quello che credeva essere il figlio, tuttavia provando a chiamare quel numero non riceveva risposta. A quel punto, insospettito, l’uomo ha chiesto a chiunque fosse dall’altra parte della conversazione di scrivere il nome del cane di famiglia che il figlio conosce molto bene ma senza mai ricevere risposta. A quel punto, purtroppo, ha capito che si trattava di un tentativo di truffa e di esser quasi stato raggirato. Stando a diverse segnalazioni, sembrerebbe trattarsi di una truffa purtroppo ben collaudata nel triestino e che ha già sottratto soldi a diverse persone. La Polizia Postale sta indagando per risalire al malvivente.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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